E' a Taipei, il collezionista un ex pistard locale. In massima parte bici da pista e da corsa dal '76 a oggi. Tra queste le prime Keirin di Nagasawa e la serie completa Cinelli Laser. Il luogo esatto? Segreto...
E' forse il paradiso di ogni fanatico delle biciclette del mondo: oltre 600 pezzi unici, la massima parte in acciaio e da pista, per il resto in ogni materiale di costruzione e qualsiasi disciplina della corsa, dalla crono al triathlon al pursuit. Si tratta della collezione privata di biciclette più ampia del mondo, di cui si sussurrava da anni nei circoli degli appassionati e finalmente scovata dal sito degli artigiani di Shanghai di Factory Five. Il luogo è tenuto segreto e inaccessibile al pubblico -comprensibili le ragioni: il tesoro della caverna farebbe gola a decine di migliaia di collezionisti sparsi per il pianeta e disposti a quasi tutto per qualcuno dei pezzi della collezione-, ed è appunto stato chiamato per l'occasione "Bycicle Paradise". (Foto)
Il collezionista è un ex pistard locale, Asahi Chang, che ha iniziato quasi per caso la raccolta da giovane, nel '76: e non ha più smesso, naturalmente sceglendo fior da fiore.
Come per esempio la prima serie delle bici da pista di Nagasawa, un artigiano di Osaka oggi considerato "esoterico" (quasi impossibile avvicinarlo, altrettanto parlargli, liste di attese infinite quando non chiuse per i suoi pezzi unici esclusivamente da Keirin, la particolare forma di pista che si corre in Giappone) ma un tempo ragazzo di bottega del mitico Ugo De Rosa; notevole anche la serie completa delle Cinelli Laser da crono, le prime biciclette aerodinamiche con manubrio integrato nella serie sterzo per la massima penetrazione dell'aria; la prima Bianchi C4 in carbonio; e ogni modello di case come Colnago, Eddy Merckx, Serotta, De Rosa, Cannondale, Moser, Rossin, Benotto, Motta, Tomassini: quanto basta per indurre al 'crimine' qualunque appassionato.