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Prato: arrestati dopo rapina, c'è anche un neomelodico

21 marzo 2015 | 16.43
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Antonio Leto, nome d'arte 'Tony Amato', è stato fermato ieri dalla polizia insieme ad altre due persone. La vittima liberata dagli agenti dopo essere stato legato insieme a un suo dipendente con delle fascette di plastica

(Infophoto)
(Infophoto)

C'è anche il neomelodico di origine napoletana Tony Amato, al secolo Antonio Leto, tra le tre persone arrestate ieri dalla polizia a Prato dopo una rapina a mano armata commessa ai danni di un commerciante di preziosi, liberato dagli agenti dopo essere stato legato insieme a un suo dipendente con delle fascette di plastica. A quanto si è appreso, il cantante si sarebbe dovuto esibire quella sera stessa.

L’operazione è scattata poco prima delle 20, quando gli investigatori della Squadra Mobile di Firenze, che in quel momento stavano percorrendo viale della Repubblica a Prato, hanno notato una scena insolita: tre uomini, con abiti scuri, erano appena usciti di corsa da un parcheggio sotterraneo, come in una vera e propria fuga. In pochi attimi il gruppo si è separato: due hanno raggiunto un’auto parcheggiata mentre il terzo uomo è salito a bordo di uno scooter.

Ma un sostituto commissario, uno dei veterani della Squadra Mobile fiorentina, è riuscito a bloccare quello che stava scappando sullo scooter: i due sono finiti entrambi a terra ma, prima di essere immobilizzato, al fuggitivo è scivolata a terra una pistola semiautomatica con colpo in canna e cane armato.

Gli altri due sono stati bloccati poco più in là dagli altri poliziotti: uno aveva ancora in mano una calibro 9 semiautomatica mentre l’altro ha tentato invano di disfarsi, gettandolo dietro una siepe, di un 'revolver 357 magnum'. Le armi, queste ultime due con matricola abrasa, sono state tutte recuperate dai poliziotti che sono riusciti a immobilizzare i tre.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti le vittime, appena scese dalla macchina, sarebbero state avvicinate da tre uomini travisati con passamontagna che, pistole alla mano, li avrebbero minacciati di morte facendosi consegnare oltre 30 orologi di marca (con ricambi e accessori) decine di anelli, bracciali, pietre preziose e oltre 8.000 euro in contanti.

Oltre al reato di rapina aggravata in concorso gli arrestati dovranno rispondere della ricettazione dello scooter provento di furto utilizzato per la fuga e del possesso delle pistole, due delle quali con matricola abrasa.

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