Gli 'antibiotici' necessari sono "le riforme innanzitutto dell'organizzazione" e servono "dosi massicce di risorse materiali"
"La giustizia italiana è un malato grave che vuole e deve guarire ma per farlo ha bisogno di dosi di antibiotico e non di qualche aspirina, questo nell'interesse di tutti i cittadini, perché una giustizia non funzionale è una giustizia che non tutela i diritti delle persone e che non giova agli onesti, alle persone perbene, alla parte più debole". Lo ha detto Rodolfo Sabelli, presidente dell'Associazione nazionale magistrati, ospite di 'Coffee Break' su La7.
Ma quali sono gli antibiotici necessari a guarire la giustizia italiana? "Le riforme innanzitutto dell'organizzazione" risponde Sabelli, spiegando che sono necessarie "dosi massicce di risorse materiali. Parliamo tanto di innovazione e di processo civile telematico, ma servono risorse di personale, per esempio servono cancellieri, problema di cui abbiamo parlato più volte con il ministro: ora è stato fatto un bando per la mobilità, si parla di un migliaio di persone, ma questo è solo un inizio - spiega il presidente dell'Anm - perché le carenze di personale sono di circa 9mila unità, alla luce di un organico che anni fa è stato già ridotto".
E l'aspirina? "Sono le riforme insufficienti", sostiene Sabelli che cita ad esempio quella sulla corruzione: "è un passo in avanti ma non basta aumentare le pene con qualche sconto di pena per chi collabora, certo - osserva - è un primo passo ma se non si interviene per rafforzare gli strumenti di indagine, se non si interviene con una radicale riforma della prescrizione, i problemi non si risolveranno perché per problemi strutturali servono riforme strutturali".