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Costa Concordia, Riesame si riserva decisione su Schettino. Procura chiede arresto in carcere

25 marzo 2015 | 11.02
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Il collegio deciderà entro i termini di legge, quindi l'ordinanza si conoscerà con tutta probabilità entro cinque giorni. I legali dell'ex comandante: "Non ha interesse a fuggire, si vuole difendere". La richiesta di arresto avanzata dalla procura di Grosseto

(Infophoto)
(Infophoto)

Il Tribunale del Riesame di Firenze si è riservato la decisione sulla richiesta di arresto dell'ex comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino. Il collegio deciderà entro i termini di legge, quindi l'ordinanza si conoscerà con tutta probabilità entro cinque giorni. La richiesta di arresto è stata ribadita questa mattina nel corso dell'udienza, durata quasi tre ore, da parte dei pm della Procura di Grosseto. Schettino è stato condannato lo scorso 11 febbraio dal Tribunale di Grosseto a 16 anni e 1 mese di reclusione per il disastro della Concordia.

La Procura, rappresentata dai pm Alessandro Lopizzi e Stefano Pizza, ha chiesto l'applicazione della misura della custodia cautelare in carcere per Schettino. Secondo i pm, ci sono concrete possibilità che possa lasciare l'Italia e quindi rendersi irreperibile.

Ma l'avvocato Saverio Senese, nuovo legale dell'ex comandante della Costa Concordia che rappresenta la difesa di Schettino insieme all'avvocato Donato Laino, sottolinea che "Schettino non ha interesse a fuggire, non ha nessuna volontà e nemmeno possibilità. Lui ritiene di doversi difendere nel processo. Fuggire significherebbe non difendersi". "Abbiamo sostenuto tutto il sostenibile per contestare la tesi della Procura - afferma Senese - Se Schettino voleva scappare, se ne sarebbe già andato. Ma lui non ha nessun interesse a farlo. Schettino vuole continuare a difendersi in Appello perché a suo giudizio ci sono ancora tante cose da chiarire"

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