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Doping: traffico anabolizzanti in Trentino, sequestri e 6 denunce

26 marzo 2015 | 08.52
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Operazione del Nas. Nel mirino sono finiti frequentatori di palestre e bodybuilders. Sostanze comprate sui siti internet ma anche grazie alla compiacenza di alcuni farmacisti

(Infophoto)
(Infophoto)

Blitz dei carabinieri del Nas di Trento, supportati da militari dell’Arma territoriale del locale comando provinciale, contro il traffico di anabolizzanti. Sono state eseguite una ventina di perquisizioni locali e personali, disposte dalla procura di Trento nell’ambito dell’indagine “Farmalake”, nei confronti di alcuni bodybuilders frequentatori di palestre ed assuntori di sostanze anabolizzanti.

Sono state sequestrate oltre 3.000 tra fiale, compresse e flaconi di pericolosi e illeciti farmaci dopanti, mentre sei persone sono state denunciate per associazione per delinquere finalizzata all’importazione e distribuzione di medicinali anabolizzanti.

L'indagine, iniziata nell’estate del 2014 e coordinata dal procuratore capo della Repubblica di Trento, Giuseppe Amato e dal sostituto procuratore Davide Ognibene, è scaturita da altre indagini per il contrasto del fenomeno del doping per il quale il Nas trentino, sotto la direzione della stessa Procura, negli ultimi anni ha arrestato complessivamente 31 persone per associazione a delinquere finalizzata al traffico di farmaci dopanti e sequestrato migliaia di confezioni di sostanze anabolizzanti.

Gli accertamenti, che inizialmente hanno interessato i frequentatori di palestre, si sono concentrati sui bodybuilders e hanno consentito di individuare quattro persone che avevano costituito un'organizzazione criminale, attiva nella provincia di Trento, per l’approvvigionamento di farmaci ad azione dopante.

La maggior parte dei farmaci, risultati provenienti dalla Macedonia, Moldavia ed Egitto, erano importati dagli indagati sia direttamente che attraverso siti internet specifici, mentre in Trentino venivano procacciati sfruttando la compiacenza di alcuni farmacisti che li cedevano senza esigenza terapeutica e pertanto al di fuori dei canali ufficiali, ossia senza la prescrizione del medico, per distribuirli ai propri “clienti”.

Le sostanze farmacologiche, sequestrate insieme a documentazione e apparati informatici utilizzati per l’attività illecita, contengono pericolosi principi attivi anabolizzanti, alcuni ad uso veterinario, come gonadotropina, ormone della crescita, stanozololo, nandrolone, testosterone e tamoxifene: ammontano ad un valore complessivo sul mercato illegale di circa 250mila euro.

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