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Omicidio Meredith: padre Sollecito, forse Raffaele e Amanda si vedranno

28 marzo 2015 | 20.02
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Il papà di Sollecito racconta della telefonata, "on è escluso che si vedano, intanto lunedì Raffaele recupererà il passaporto"

(Infophoto)
(Infophoto)

“Amanda e Raffaele si sono sentiti ieri sera, lei era felicissima: entrambi piangevano al telefono”, racconta Francesco Sollecito. Non è escluso un incontro tra i due ragazzi nel prossimo futuro: “non mettiamo limiti alla provvidenza”. “Già da lunedì Raffaele deve recuperare il passaporto e potrà finalmente tornare a muoversi, poi vedranno se incontrarsi”, aggiunge il padre di Raffaele.

Un risarcimento per ingiusta detenzione? "Non sono argomenti di cui si può parlare adesso”. “Sono otto anni di vita che qualcuno ci dovrebbe restituire e nessuno potrà mai farlo”, sottolinea l'urologo barese parlando con l'Adnkronos. Riguardo alla famiglia di Meredith Kercher aggiunge: "Mi farebbe molto piacere conoscerli di persona, anche in passato ho già tentato di esprimere loro la mia vicinanza".

"L’attesa di ieri è stata molto stressante, si facevano mille congetture, c’era chi diceva che quando un asino da soma va piano vuol dire che è carico. Se in effetti ci hanno messo tanto è perché ci hanno lavorato molto, quindi l’ipotesi migliore su cui abbiamo iniziato a sperare tanto quando non uscivano era che si stessero pronunziando per un'assoluzione e non certo per una conferma, che altrimenti avrebbe richiesto una camera di consiglio più breve”, ricorda, precisando di aver avuto la notizia dalla figlia Vanessa e di essere stato incapace di parlare per alcuni minuti per la grandissima commozione sua, e di tutta la sua famiglia, riunita attorno a Raffaele in attesa del verdetto.

“Sono otto anni che non riuscivo a pensare ad altro, invece oggi mi sono sorpreso più di una volta tranquillo, e tra me e me dicevo che finalmente non sto pensando a questa cosa. Io finalmente riesco a non pensare ai guai che stiamo passando”, aggiunge Sollecito, che in questi anni è sempre stato al fianco del figlio ed è stato perno e parte attiva della difficilissima difesa imbastita in lunghi e complessi processi. “Quella di oggi – aggiunge Sollecito – è stata la prima giornata bella e veramente serena dopo tantissimo tempo. Una giornata tranquilla, senza nubi e senza strani pensieri che ti frullano e ti massacrano”.

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