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Sicurezza: per ex militari possibile impiego antipirateria in aziende private

31 marzo 2015 | 16.11
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Campoli (G7 srl): "Pronti a impegnarci per ricollocamento nel mondo del lavoro". In via di definizione accordi tra il ministero della Difesa e le principali società nel campo della security

Sicurezza: per ex militari possibile impiego antipirateria in aziende private

Per diverse centinaia di appartenenti alle forze armate 'tagliati' per la spending review, si apre un’importante occasione di reinserimento nel mondo del lavoro: la sicurezza privata per mare e per terra. Soprattutto adesso che il governo ha annunciato ufficialmente lo stop alle operazioni antipirateria dei 'Nuclei Militari di Protezione' imbarcati sulle navi mercantili italiane.

È quanto sta emergendo da una serie di accordi in via di definizione tra il Ministero della Difesa e le principali società nel campo della security a livello internazionale. “Sì, Siamo pronti ad impegnarci ulteriormente nel ricollocamento nel mondo del lavoro per gli ex militari e lo potremo fare utilizzando i nuovi strumenti del Jobs Act, recentemente entrati in vigore” dice Luciano Campoli, Direttore Generale della G7 Srl, che ha sottolineato come questa opportunità sia stata resa possibile anche grazie al disciplinare del D.M. 154 del Ministero dell’Interno.

“Potremo finalmente assumere nuovi operatori – ha aggiunto - che si andranno ad affiancare a quelli già in servizio, non essendo più necessario il requisito dei sei mesi di missioni militari all’estero".

"Il nostro obiettivo -ha proseguito Campoli- è quello di poterli impiegare, oltre che nel comparto dell’antipirateria, anche in altri progetti da sottoporre al Ministero della Difesa. Potrebbero aprirsi alla sicurezza privata settori finora preclusi, come la close protection o, possibilmente, l’integrazione dei sistemi di sicurezza presso le sedi italiane all’estero”.

"Tutti servizi -ha sottolineato- che la G7 può garantire avvalendosi dell’esperienza dei propri collaboratori, in maggioranza proveniente dalle forze speciali dell’Esercito e della Marina Militare". L’intento dell’azienda sarebbe, inoltre, quello di poter reinserire nel mondo del lavoro il più alto numero di giovani, venendo così incontro alle politiche di spending review del Governo.

“Questo progetto - ha concluso Campoli – oltre all’obiettivo di alleggerire gli oneri istituzionali, potrebbe addirittura permettere la risoluzione di molte questioni inerenti alla legalità delle operazioni. Molte realtà, infatti, mascherandosi dietro incarichi fittizi, continuano ad agire in maniera del tutto illecita”.

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