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Milano: Celentano, ciao Governo... a cosa serve progresso se poi ti uccidono?

10 aprile 2015 | 11.58
LETTURA: 3 minuti

Il molleggiato sul suo blog dopo la strage al Tribunale di Milano, inghiottito da un desolante 'STATO' di abbandono

L'immagine che correda il post indirizzato da Adriano Celentano al governo sul suo blog
L'immagine che correda il post indirizzato da Adriano Celentano al governo sul suo blog

"Ciao GOVERNO, scusa se ti rompo, è che non so con chi parlare, forse non te l’hanno detto: ma ieri un signore è entrato nel tribunale di Milano e ha ucciso tre persone, più due feriti di cui uno in modo grave. Ma perché l’avete fatto entrare?!?". Lo scrive Adriano Celentano sul suo blog, in un testo pubblicato oggi che si conclude con la frase "a cosa serve il progresso se poi ti uccidono?"

"E’ pericoloso lasciare la porta aperta senza che ci sia, non dico una guardia, sarebbe troppo, ma almeno un portinaio che ricordi a tutti quelli armati che possono sì entrare, ma senza uccidere. E invece guarda cos’è successo. Tu non hai idea di come io mi senta in questo momento. E’ come se improvvisamente fossi inghiottito da un desolante 'STATO' di abbandono e non so più chi sei, cosa fai e perché sei lì dove sei ADESSO", prosegue Celentano.

"Non pretendo che tu mi difenda, in fondo non sono che un cittadino, lo so, ma almeno avvisami quando inviti qualcuno che vuole uccidere la gente. Forse lo sbaglio è di esserti concentrato troppo sulla velocità per risolvere una crisi impossibile e non aver, invece, subito pensato a un centro di accoglienza per gli ASSASSINI che ormai si confondono coi cittadini. A cosa serve il progresso se poi ti uccidono?", conclude Celentano.

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