Lo chef boccia il prodotto lanciato da Barilla per il mercato Usa: "E' una costruzione, non si può velocizzare". E osserva: "Io non la faccio agli americani, per loro è normale mangiarla scotta". Tano Simonato: "In Italia non potrebbe mai funzionare". Divella: "Va difesa la storicità del made in Italy"
"Io sono del Sud e per me la pasta è sacra, ha un rito ben preciso: bolli l'acqua, l'aggiusti di sale e l'assaggi in continuazione per intercettare proprio il nanosecondo della cottura . E' una costruzione, non si può velocizzare". Così lo chef Filippo La Mantia, interpellato dall'Adnkronos, boccia la nuova pasta che si cuoce senza bollire nell'acqua e non si scola lanciata da Barilla per il mercato americano.
"Ormai ci stanno togliendo tutto - si sfoga - la gente deve stare in cucina. Almeno due volte alla settimana deve cucinare". "Io personalmente non sono d'accordo con questa nuova pasta, rispetto molto l'inventiva però da cuoco - sottolinea - non mi piace".
"In America sicuramente può funzionare - continua La Mantia - Già gli americani mangiano la pasta scotta ma non perché non sanno mangiare ma perché per loro è normale mangiare la pasta scotta. Infatti quando vengono in Italia nei ristoranti io non gliela faccio".
Quello di Barilla è "più un progetto americano che altro, in Italia - conclude - non credo che funzionerebbe perché da noi la pasta è importante".
Della stessa idea anche lo chef Tano Simonato che sottolinea: "Va bene per gli americani ma in Italia non potrebbe funzionare, al di là del fatto che io - aggiunge - uso solo pasta fresca fatta da me".
"Altri modi per velocizzare ci sono - continua Simonato - ma bisogna essere molto bravi. Nei ristoranti da 300 persone puoi pre-cuocere la pasta ed essere molto bravo quando la servi. Certo io no lo farei mai", conclude lo chef.