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Venezia: per i cani stranieri ora serve il passaporto

17 aprile 2015 | 13.59
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Lo ha deciso il commissario straordinario del Comune di Venezia, Vittorio Zappalorto, che ha approvato oggi, con i poteri del Consiglio, alcune modifiche ed integrazioni al Regolamento comunale di Igiene urbana veterinaria e sul benessere degli animali

Venezia: per i cani stranieri ora serve il passaporto

Cani dall'estero solo con passaporto o iscrizione all'anagrafe canina. D'ora in poi a Venezia potranno 'entrare' i nostri amici a quattro zampe solo se avranno il loro 'passaporto'. Lo ha deciso il commissario straordinario del Comune di Venezia, Vittorio Zappalorto, che ha approvato oggi, con i poteri del Consiglio, alcune modifiche ed integrazioni al Regolamento comunale di Igiene urbana veterinaria e sul benessere degli animali.

In particolare, al testo vigente viene aggiunto un articolo che obbliga chi detiene animali da compagnia provenienti da altri Paesi e quindi non registrati all'anagrafe canina italiana ma circolanti nel territorio comunale di: essere iscritti all’anagrafe canina dello Stato estero, anche comunitario, di provenienza; essere muniti di passaporto europeo conforme alle normative europee o documento equivalente per gli Stati non comunitari, regolarmente aggiornato secondo le disposizioni nazionali; essere vaccinati contro la rabbia ed essere stati sottoposti alle vaccinazioni utili e necessarie per il benessere degli animali individuate dall’Azienda Ulss 12 veneziana.

In caso di violazione, l'animale sarà posto sotto sequestro amministrativo e affidato all'Azienda Ulss per il ricovero nelle strutture idonee autorizzate; inoltre è prevista una sanzione pecuniaria di 350 euro.

La delibera, si legge in premessa, si rende necessaria a causa dell'aumento delle segnalazioni che giungono alla Polizia municipale su situazioni di cattiva custodia di cani, il cui grado di benessere è spesso sotto gli standard minimi accettati; a causa dell'aumento di immigrati comunitari senza fissa dimora, che spesso importano animali da compagnia senza regolare passaporto canino; per evitare la vendita e la esposizione, nei negozi, di animali di difficile tracciabilità o dotati di documentazione di accompagnamento non genuina rispetto alla reale condizione o all’età dello stesso animale. E appunto, al fine di contrastare la possibile diffusione di malattie trasmissibili all’ uomo da parte di animali non assoggettati alle profilassi imposte dal Servizio Veterinario e di dover tutelare in pari modo tutti gli animali di affezione.

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