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Sicilia: Procuratore Marsala, miliziano libico non rinchiuso in stiva peschereccio

19 aprile 2015 | 14.38
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"Il miliziano libico salito sul peschereccio 'Airone' in acque internazionali non è mai stato rinchiuso nella stiva della barca. Era nella mensa con il comandante . Poi si è addormentato e a quel punto i marinai hanno invertito la rotta per l'Italia". Lo ha detto all'Adnkronos il Procuratore capo si Marsala (Trapani) che coordina l'inchiesta sul tentato sequestro del peschereccio 'Airone' di Mazara del Vallo in acque internazionali. I sette marinai, quattro tunisini e tre mazaresi, sono arrivati nella notte al porto di Mazara, dove sono stati interrogati a lungo dai magistrati. L'inchiesta è al momento contro ignoti. "I marinai hanno ricostruito quanto accaduto, punto per punto - dice ancora Di Pisa - Così abbiamo potuto fare chiarezza". La Procura ha anche sequestrato la 'scatola nera' del peschereccio.

Il Procuratore Di Pisa si chiede, inoltre, "che fine abbia fatto il miliziano libico". "E' stato prelevato dalla Marina militare - dice - ma non sappiamo al momento dove sia finito".

Il Comandante del peschereccio, Alberto Figuccia, è stremato per quanto accaduto. Ma ribadisce più volte a chi lo attendeva sul molo: "Rifarei tutto quello che ho fatto per portare in salvo il mio equipaggio". E parlando del tentativo di abbordaggio dei miliziani libici ha spiegato: "Io ho cercato di perdere più tempo possibile per non dovere arrivare in acque libiche - dice - In quel caso sarebbe stato tutto più complicato. Anche per ricevere gli aiuti dalla Marina militare".

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