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Bari: brindarono dopo omicidio per strada, tre arresti

24 aprile 2015 | 08.34
LETTURA: 2 minuti

Il movente dell'omicidio sembrerebbe una vendetta trasversale riconducibile a vecchi rancori

Bari: brindarono dopo omicidio per strada, tre arresti

Dopo l'omicidio avvenuto per strada ad Adelfia, in provincia di Bari lo scorso 4 febbraio, il presunto autore e un complice sarebbero andati via dalla cittadina e avrebbero festeggiato e brindato. E' quanto hanno ricostruito i carabinieri del Comando Provinciale di Bari che hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa del gip del Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica.

Le indagini, condotte dai militari del Reparto Operativo in collaborazione con i colleghi della Compagnia di Triggiano e coordinate dalla Dda, hanno fatto luce sull'efferato omicidio del 34enne Giuseppe Falco, ucciso a colpi di pistola in pieno giorno nei pressi di un bar.

L'autore del delitto sarebbe Nicola Annoscia, 23 anni, di Adelfia, il quale, secondo la dinamica ricostruita con la visione di diverse telecamere cittadine, sarebbe uscito dalla propria abitazione, dove si trovava agli arresti domiciliari, e, in sella ad una bicicletta, si sarebbe recato dinanzi ad un bar di via Dalla Chiesa freddando la vittima.

L'uomo, infatti, si è reso irreperibile dal giorno dell'omicidio fino a quando, il 16 febbraio successivo, è stato rintracciato a Castellana Gotte e arrestato per evasione dai carabinieri della Compagnia di Triggiano.

Il 29enne barese Pasquale Lorusso è accusato, invece, di favoreggiamento nei confronti di Annoscia e di detenzione e porto illegale di armi in concorso con quest’ultimo. Lo avrebbe aiutato a scappare a bordo di un’auto dopo l'omicidio, portandolo via da Adelfia e brindando con lui per festeggiare il delitto. E' stato rintracciato e arrestato a Bologna. Il 51enne barese Donato Pellegrino è ritenuto, invece, responsabile di lesioni personali aggravate commesse nei confronti di Lorusso, nonché di detenzione e porto illegale di armi, danneggiamento e violenza privata nei confronti di altre persone vicini ad Annoscia e Lorusso.

Il movente dell'omicidio sembrerebbe una vendetta trasversale riconducibile proprio ai vecchi rancori esistenti tra Pellegrino e Annoscia, sfociati in diversi episodi di minacce reciproche risalenti nel tempo. Falco potrebbe essere stato colpito proprio in virtù della sua amicizia con Pellegrino.

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