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Scuola: Giannini contestata a Bologna, interrotto dibattito

24 aprile 2015 | 20.13
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Tra i fischi, le urla e il rumore provocato dalla pentole sbattute con i cucchiai, il ministro ha prima cercato di parlare con un docente precario che, salito sul palco, ha criticato la riforma e l'ipotesi di un concorso, poi ha deciso di lasciare il Parco della Montagnola, rinunciando all'appuntamento

Il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini. Foto di repertorio (Infophoto) - INFOPHOTO
Il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini. Foto di repertorio (Infophoto) - INFOPHOTO

Il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini è stata contestata da alcuni attivisti che hanno fatto irruzione nella sala dibattito della Festa dell'Unità a Bologna, interrompendo l'incontro che era appena iniziato. Armati di pentole, cucchiai e coperti, una sessantina di attivisti hanno iniziato a fare rumore nella tensostruttura, impedendo il prosieguo dell'evento. "Vergogna, vergogna", hanno urlato rivolgendosi al ministro, mostrando anche alcuni cartelli contro la riforma della scuola. ''Quod non fecit Gelmini, fecit Giannini'', hanno scritto i manifestanti su uno dei cartelli mostrati durante il dibattito. "Noi siamo la parte buona e sana della scuola, siamo a difesa della scuola pubblica e contro i provvedimenti calati dall'alto", ha poi detto prendendo la parola al microfono dal palco una delle insegnanti del gruppo di contestatori.

Tra i fischi, le urla e il rumore provocato dalla pentole sbattute con i cucchiai, il ministro prima ha cercato di parlare con un docente precario che, salito sul palco, ha criticato la riforma e l'ipotesi di un concorso, poi ha deciso di lasciare il Parco della Montagnola, rinunciando all'appuntamento. "Noi con il mondo della scuola abbiamo parlato, questo non è il mondo della scuola", ha poi aggiunto il ministro. Sulle critiche circa i provvedimenti "calati dell'alto", come sostenevano i contestatori, Giannini ha detto che si tratta di "un falso storico, perché noi abbiamo fatto la consultazione". Lasciando il dibattito, ed entrando in auto il ministro ha aggiunto "io ho ascoltato, ho una certa cultura del rispetto".

A ribattere ai contestatori è stata anche la parlamentare del Pd Francesca Puglisi che ha ricordato come "questo governo ha promosso la più grande stabilizzazione dei precari della scuola". Prima che scoppiasse la bagarre con i manifestanti il ministro aveva sottolineato ai cronisiti che lo sciopero "è uno strumento democratico e assolutamente legittimo, ma manifesta una posizione difficilmente comprensibile perché, dando noi soldi, progetti e visione alla scuola, è difficile capire contro cosa si stia manifestando".

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