Francesco riceve nella sala Clementina del Palazzo Apostolico in Vaticano i membri della fondazione Giovanni Paolo II. E su Twitter esorta: "I cristiani escano dai loro recinti"
"Solidarietà: è una parola che qualcuno ha forse pensato dovesse tramontare, ma che in realtà conserva oggi tutta la sua forza profetica". E' quanto sottolinea Papa Francesco, ricevendo in udienza nella sala Clementina del Palazzo Apostolico in Vaticano i membri della fondazione Giovanni Paolo II, accompagnati dal cardinale Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i laici, ricordando come 'solidarietà' fosse "una delle parole-chiave" del pontificato di Karol Wojtyla.
Il Papa ringrazia la fondazione in particolare "per le iniziative di carattere educativo portate avanti in favore dei giovani. In effetti - ricorda - san Giovanni Paolo II ha sempre avuto un grande amore per i giovani e una speciale cura pastorale per loro. E voi contribuite a far sì che il suo carisma e la sua paternità continuino a portare frutti".
Inoltre, "anche a sacerdoti e laici offrite preziose opportunità di arricchire la loro formazione, per essere più preparati ad accompagnare le comunità nel confronto con le sfide culturali e pastorali dei nostri giorni. Per questo scopo - afferma Papa Francesco - potete attingere anche dal ricco magistero di dottrina sociale che san Giovanni Paolo II ci ha lasciato e che si dimostra quanto mai attuale".
Lanciando poi un nuovo tweet dal suo account @Pontifex, Papa Francesco esorta: "Noi cristiani siamo chiamati a uscire dai nostri 'recinti' per portare a tutti la misericordia e la tenerezza di Dio".
Noi cristiani siamo chiamati a uscire dai nostri “recinti” per portare a tutti la misericordia e la tenerezza di Dio.
— Papa Francesco (@Pontifex_it) 25 Aprile 2015