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Omicidio stradale: vedova vittima al Senato, deve essere una legge giusta

27 aprile 2015 | 08.10
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"Oggi sarò a Roma davanti al Senato con mia cugina Sabrina Melodia. So che forse non servirà, ma dobbiamo provarci, ancora una volta, devo provare a farmi ascoltare. Consegneremo dei fogli a tutti i senatori che entreranno al Senato, per chiedere loro di presentare gli emendamenti ancora mancanti per fare dell'omicidio stradale una legge giusta". E' quanto dice Marina Fontana, la vedova di Roberto Cona, ucciso dal conducente di un tir nel luglio 2013 in autostrada e lei stessa rimasta gravemente ferita nell'incidente. "Ricordo che i termini per presentare gli emendamenti scade proprio alle ore 15 di oggi - spiega Marina Fontana, che da tempo si batte per fare approvare la legge sull'omicidio stradale - Noi chiediamo che l'omicidio stradale sia previsto anche per chi causa la morte di innocenti con una guida consapevolmente distratta - l'uso non consentito di apparecchi elettronici quali cellulari e tablet - o la guida consapevolmente negligente - imboccare consapevolmente una strada o autostrada contromano".

"Il ddl non prevede il ritiro permanente della patente di guida - dice ancora Fontana - Noi chiediamo di prevedere l'ergastolo della patente nei casi più gravi (omicidio multiplo o mancato soccorso). Il ddl non prevede l'arresto immediato che noi riteniamo invece vada previsto. Concordiamo inoltre con chi ha segnalato che 8 anni di minimo della pena sono davvero troppo pochi rispetto alla possibile diminuzione per gli sconti di pena". Nei mesi scorsi Marina Fontana si era rivolta al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e anche al Premier Matteo Renzi.

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