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Emilia Romagna: 'spese pazze', chiesto giudizio per 16 eletti Pd

04 maggio 2015 | 18.18
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La richiesta della procura riguarda i consiglieri della scorsa legislatura, con l'eccezione di Antonio Mumolo, tra i primi a chiedere di essere sentito dai Pm, e Paola Marani. Rischiano il processo il parlamentare Matteo Richetti, all'epoca presidente dell'Assemblea legislativa regionale, e l'eurodeputato Damiano Zoffoli. Per tutti l'accusa è di peculato, mentre per l'ex capogruppo Dem Marco Monari si aggiunge anche l'omesso controllo

I portici di Bologna
I portici di Bologna

La Procura di Bologna ha chiesto il rinvio a giudizio per 16 consiglieri regionali del Pd Emilia Romagna che sedevano nell'aula Aldo Moro la scorsa legislatura. Erano in tutto 42 gli indagati, di tutto l'arco politico, finiti al centro dell'inchiesta ribattezzata 'spese pazze' sulle presunte spese ingiustificate, rimborsate ai gruppi regionali con i soldi pubblici, ed effettuate tra il 2010 e il 2011. Rischiano, dunque, ora il processo, tutti i 16 esponenti del Pd ai quali, i Pm Morena Plazzi e Antonella Scandellari, avevano inviato l'avviso di fine indagine.

La richiesta di rinvio a giudizio non riguarda i consiglieri Antonio Mumolo, che era stato tra i primi a chiedere di essere sentito dai Pm, e Paola Marani. Per entrambi, infatti, i Pm hanno inoltrato l'istanza di archiviazione. L'istanza di apertura del processo, invece, colpisce tra gli altri anche il parlamentare Matteo Richetti, all'epoca presidente dell'Assemblea legislativa regionale, e l'eurodeputato Damiano Zoffoli. Per tutti l'accusa è di peculato, mentre per l'ex capogruppo Dem Marco Monari si aggiunge anche l'accusa di omesso controllo.

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