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Mediterraneo: una 'Carta di Valencia' per scandire l'impegno delle donne

07 maggio 2015 | 15.21
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La proposta dalla conferenza internazionale della 'Fondazione Terzo Pilastro' per fissare gli obiettivi 'al femminile'

Mediterraneo: una 'Carta di Valencia' per scandire l'impegno delle donne

Una 'dichiarazione di Valencia' per fissare obiettivi concreti che le donne del Mediterraneo si impegnano a raggiungere in tutti i settori, convinte che il contributo femminile sia fondamentale per lo sviluppo economico, sociale, politico e culturale di questi paesi, per arrivare a riforme vere e proprie e al riconoscimento dei pari diritti e opportunità. E' questa la prima, importante proposta, lanciata dalla Conferenza Internazionale dal titolo "Le donne nella nuova stagione del Mediterraneo", promossa e organizzata dalla Fondazione Terzo Pilastro - Italia e Mediterraneo", che ha aperto i battenti oggi nella Ciudad de las Artes y las Ciencias di Valencia.

Una 'due giorni' di incontro - aperta questa mattina dal presidente della Fondazione Emmanuele Emanuele - fra autorevoli donne rappresentanti della societa' civile, dell'economia e della cultura di 13 paesi del bacino del Mediterraneo, giunte nella città spagnola per confrontarsi sulla fase di transizione in atto in questa area geografica e sul modo in cui le donne incidono e continueranno ad incidere sui processi in atto.

La proposta di arrivare, al termine della conferenza valenciana, a redigere una 'Carta' e' arrivata da Isabel Tocino, consigliere del gruppo Santander ed ex ministro del governo spagnolo, che ripercorrendo le tappe più importanti di questo inizio secolo - l'attentato alle torri gemelle, la crisi economica e le primavere arabe - ha evidenziato come in queste ultime "non ci sia stato un impegno sufficiente a far si' che le democrazie instaurate si consolidassero" e come sia "necessaria una trasformazione che può avvenire solo a partire dalle donne capaci, con la loro abnegazione e impegno, di fare la differenza e dare un contributo concreto".

"Mettendo nero su bianco, a partire da questa conferenza, una 'Dichiarazione di Valencia' che preveda impegni ben precisi - ha aggiunto - potremmo darci appuntamento fra due anni per verificare che ognuna di noi, nei propri paesi, abbia centrato gli obiettivi in agenda. Obiettivi che riguarderanno tutti i settori: dall'istruzione, all'economia, alla politica, alla sanità, alla scuola, alla comunicazione". "Se le donne riusciranno a unirsi e a remare nella stessa direzione potranno davvero portare cambiamento e sviluppo".

"La vera democrazia non e' solo libertà di espressione ma soprattutto possibilità e capacita' di poter scegliere", ha sostenuto Amany Asfour, a capo dell'Associazione donne di affari egiziane (Ebwa), portando la testimonianza dei tanti progetti di aiuto rivolti alle donne imprenditrici promossi dall'associazione.

"E' come andare al ristorante, avendo un menu scritto in un'altra lingua - ha detto - si può ordinare ciò che si vuole ma se non si capisce cosa c'e' scritto non si potrà realmente scegliere nulla. E' per questo che bisogna lavorare sull'educazione, l'istruzione, la consapevolezza e la capacita' economica delle donne: solo cosi' nessuno potrà manipolarle o minacciarle", ha aggiunto riferendosi alle imposizione che, in nome dell'Islam, stanno subendo tantissime donne nel mondo arabo, e non solo. "L'indipendenza finanziaria - ha concluso - da' voce alle donne, che vanno quindi aiutate a sviluppare la loro capacita' d'impresa".

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