cerca CERCA
Giovedì 28 Marzo 2024
Aggiornato: 17:23
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Eternit: inchiesta bis, difesa 'no processo per stessi fatti'

12 maggio 2015 | 17.03
LETTURA: 4 minuti

La Procura contesta al magnate svizzero Stephan Schmidheiny l'omicidio volontario in relazione a 258 morti tra residenti ed ex operai nelle aree degli ex stabilimenti Eternit. La difesa: "No al processo per gli stessi fatti". Quaranta parti civili, non c'e' presidenza Cdm

(Infophoto)
(Infophoto)

E' stata aggiornata a giovedì l'udienza preliminare dell'inchiesta Eternit bis che si e' aperta oggi a Torino. La procura contesta al magnate svizzero Stephan Schmidheiny l' omicidio volontario in relazione a 258 morti per malattie che si presume legate all'amianto nelle aree degli stabilimenti della multinazionale. Questa mattina sono state presentate le richieste di costituzione di parte civile. Nella prossima udienza si discuteranno le eccezioni sulle costituzioni di parte civile e sulla competenza territoriale.

"Il nostro Paese è l'unico in cui si fa un processo di questo tipo e questo è un vanto per la giustizia di tutta l'Italia. E' un caso - ha detto il procuratore Raffaele Guariniello uscendo dall'aula in cui si e' aperta l'udienza preliminare - che può fare scuola anche in altri Paesi". Insieme al collega Gianfranco Colace contesta al magnate svizzero della multinazionale dell'amianto l'omicidio volontario per 258 morti tra residenti ed ex operai nelle aree degli ex stabilimenti Eternit.

Sono una quarantina in totale le richieste di costituzione di parte civile presentate oggi all'avvio dell'udienza. A quanto si apprende tra queste non ci sarebbero la presidenza del Consiglio dei ministri e le Regioni in cui sorgono gli ex stabilimenti della multinazionale dell'amianto, indicate nelle carte come 'parti lese'. Oltre ad alcune decine di parenti delle vittime hanno chiesto di essere parte civile i sindacati, le associazioni Afeva e Medicina Democratica, l'Inail, il Comune di Casale Monferrato e alcuni Comuni della zona.

"Riteniamo che questo processo non possa essere fatto per il principio del 'ne bis in idem', una stessa persona non puo' essere giudicata per gli stessi fatti", ha spiegato l'avvocato Astolfo Di Amato, uno dei legali di Stephan Schmidheiny, prima dell'avvio dell'udienza preliminare dell'inchiesta Eternit bis. "Qui ci sono gli stessi fatti dell'altro processo" ha detto l'avvocato sottolineando per quanto riguarda il cambiamento di imputazione rispetto al primo processo che "la giurisprudenza di Strasburgo ha chiarito che il fondamento non e' il principio di diritto, ma il fatto". Sull'intenzione delle difese di sollevare il principio del 'ne bis in idem', Guariniello ha precisato "e' stata la stessa Cassazione a dirci che nel processo precedente si parlava solo del disastro ma non entravano in gioco gli omicidi. Questo - ha concluso il magistrato - ci ha dato un'ulteriore spinta per andare in direzione di un nuovo processo con un nuovo capo d'accusa".

"Siamo qui per rinnovare la richiesta di giustizia", ha detto il sindaco di Casale Monferrato, Titti Palazzetti, all'avvio dell'udienza dove hanno partecipato anche molti cittadini e parenti delle vittime con la scritta Eternit appuntata sui vestiti. "Sappiamo che e' un processo difficile - ha proseguito - e speriamo in una condanna perché nel nostro paese la strage continua. Vorremmo che il disegno di legge al parlamento considerasse che il reato di strage non può cadere in prescrizione. Il Comune si ricostituirà parte civile: non accettammo alcuna transazione perché la giustizia non e' in vendita. Chi inquina deve pagare".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza