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Terrorismo, espulso presunto jihadista a Pordenone

21 maggio 2015 | 19.40
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Il provvedimento scaturisce dagli elementi, raccolti nell’ambito dell’attività investigativa, avviata dai Ros. Ricostruita la filiera di reclutamento e instradamento dei jihadisti, residenti in Italia, in alcuni casi interni a comunità islamiche del nord-est

(Infophoto)
(Infophoto)

I carabinieri del Ros hanno eseguito, a Pordenone, un decreto di espulsione per motivi di prevenzione del terrorismo, emesso dal ministro dell’Interno nei confronti di Arslan Osmanoski. Il provvedimento scaturisce dagli elementi raccolti nell’ambito dell’attività investigativa, avviata dai Ros in seguito alla morte di Ismar Mesinovic, considerato dagli investigatori del Ros, un foreign fighter, che è morto in Siria nel gennaio del 2013.

Il monitoraggio delle persone vicine a Mesinovic, spiegano i Ros, ha consentito di ricostruire la filiera di reclutamento e instradamento dei jihadisti residenti in Italia, in alcuni casi interni a comunità islamiche del nord-est. Osmanoski è considerato dai carabinieri del Ros il "braccio destro di uno dei principali indagati".

L'analisi della documentazione sequestrata, insieme ai risultati dell'attività investigativa svolta dal Ros, hanno portato all'emissione del decreto di espulsione da parte del ministro dell'Interno nei confronti di Osmanoski, per "tutelare la sicurezza dello Stato anche alla luce del processo di radicalizzazione intrapreso dallo stesso". Durante le attività di indagine, sarebbe emerso, spiegano i carabinieri del Ros, come "Osmanosky mantenesse distacco dal contesto sociale in cui viveva, improntando il suo stile di vita ai più rigidi dettami salafiti che imponeva anche ai suoi familiari".

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