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Migranti: fondazioni europee in campo a favore minori non accompagnati

22 maggio 2015 | 17.30
LETTURA: 4 minuti

Fondazioni europee in campo per un impegno concreto a favore dei minori non accompagnati che sbarcano sulle coste italiane, dopo i viaggi della speranza, un problema che sta crescendo per numeri e per conseguenze in modo esponenziale. L'annuncio oggi a Milano in occasione della tre giorni dell’Assemblea Generale dell’Efc

Sergio Urbani, segretario generale Fondazione Cariplo
Sergio Urbani, segretario generale Fondazione Cariplo

Fondazioni europee in campo per un impegno concreto a favore dei minori non accompagnati che sbarcano sulle coste italiane, dopo i viaggi della speranza, un problema che sta crescendo per numeri e per conseguenze in modo esponenziale. L'annuncio oggi a Milano in occasione della tre giorni dell’Assemblea Generale dell’Efc, lo European Foundation Centre, che ha portato a Milano oltre 700 delegati dei principali organismi filantropici europei.

A farsi portavoce dell'iniziativa, condivisa dagli organi dell’Efc European Foundation Centre, sono stati i rappresentanti di Fondazione Cariplo e Compagnia di San Paolo di Torino, che hanno avviato una collaborazione con un gruppo di fondazioni associate all’Efc “per sostenere i minori stranieri non accompagnati che arrivano in Europa, con l’intento di superare l'emergenza e contribuire a garantire nel lungo periodo il loro benessere e la loro inclusione” ha spiegato Sergio Urbani, segretario generale di Fondazione Cariplo.

Si tratta di un problema che vede crescere i numeri in maniera esponenziale di anno in anno: sono stati 7.831 nel 2014 (+54% rispetto al 2013) i minori non accompagnati sbarcati sulle coste italiane. Nei primi 2 mesi del 2015, dei 7.883 migranti che hanno attraversato il Mediterraneo, 1 su 10 ha meno di 18 anni. Di questi, 521 hanno affrontato il viaggio completamente soli. Sono soprattutto maschi, provenienti da Gambia (135), Somalia (129), Eritrea (117) e altri Paesi dell’Africa sub-sahariana, ma anche da Siria e Palestina. A fine 2013 si registrava la presenza di 25.455 minori stranieri non accompagnati, di cui 12.685 richiedenti asilo in uno dei 28 paesi dell’Unione Europea, e 12.770 non richiedenti asilo.

Salole, problema che va gestito con visione europea

“E’ un problema che deve essere gestito con una visione europea - ha detto Gerry Salole, Ceo di Efc - per questo le fondazioni hanno lanciato la proposta che è stata accolta molto positivamente già̀ da diverse organizzazioni filantropiche. L’accoglienza e inclusione dei minori stranieri non accompagnati costituisce una sfida che va oltre le frontiere nazionali, che non può trovare soluzione a livello puramente locale o nazionale, ma richiede risposte a livello europeo”.

“I minori stranieri non accompagnati che raggiungono l’Europa si trovano esposti a innumerevoli rischi come per esempio il traffico di essere umani, la fame, problemi di salute e il mancato rispetto dei loro diritti umani, soprattutto quando sottoposti a misure di detenzione” ha aggiunto Piero Gastaldo, segretario generale di Compagnia di San Paolo.

Si è dunque costituita una task force che avrà̀ l'obiettivo di prendersi carico di questi ragazzi e che sarà̀ già̀ operativa a settembre con l'attivazione di azioni rivolte alla loro accoglienza e al loro accompagnamento. Verso la proposta hanno già̀ mostrato interesse una dozzina di Fondazioni italiane ed europee che sono particolarmente impegnate su questo problema.

Entro fine anno verranno individuate opportunità concrete di azione

Durante l’incontro le fondazioni presenti si sono accordate per individuare concrete opportunità̀ di azione da avviare già entro la fine di quest’anno: Epim, European Programme for integration and Migration, un’iniziativa congiunta di numerose fondazioni europee che da 10 anni lavorano sui temi della migrazione in Europa, metterà̀ a disposizione la sua piattaforma per uno specifico intervento dedicato ai minori stranieri non accompagnati, con azioni destinate ad accogliere questi ragazzi e a seguirli nel loro percorso di inclusione nei territori di accoglienza.

"In breve tempo verranno raccolte risorse economiche a sostegno del progetto, che non si sono potute definire oggi, dal momento che le fondazioni devono poter realizzare passaggi formali di approvazione. I filantropi europei hanno considerato l'importanza di muoversi insieme su questo tema - ha detto ancora Urbani - e questo è un bellissimo messaggio per chi opera in Italia: siamo soddisfatti".

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