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Scuola: avanti tutta con sindacati sul piede di guerra

23 maggio 2015 | 15.17
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Lunedì incontro con il ministro Giannini, ma è corsa contro il tempo per garantire il corretto avvio del prossimo anno scolastico con la nomina in ruolo dei precari assunti con il ddl.

Protesta a Montecitorio studenti e professori contro la riforma della scuola  - (Infophoto)
Protesta a Montecitorio studenti e professori contro la riforma della scuola - (Infophoto)

Avanti tutta, con i sindacati sul piede di guerra, per il ddl di riforma della scuola che, dopo il via libera della Camera la scorsa settimana si appresta ad essere esaminato dall'Aula di Palazzo madama. Una corsa contro il tempo visti i tempi ristretti per consentire il corretto avvio del prossimo anno scolastico. Se non si chiude entro metà giugno, infatti, sarà difficile procedere all'inquadramento in ruolo dei 107mila precari assunti grazia al ddl.

E se i tempi parlamentari sono più che ristretti non va meglio sul fronte delle proteste che si annunciano su più fronti. Primo tra tutti da quello sindacale che proprio lunedì è stato convocato dal Ministro Stefania Giannini, come 'promesso' nell'incontro a Palazzo Chigi dello scorso 12 maggio. Un incontro al quale i sindacati di categoria, che hanno proclamano lo sciopero della prima ora di servizio per tutti gli scrutini in ciascuna delle prime due giornate di svolgimento delle operazioni, ribadiranno le loro contrarietà. Quelle che hanno portato in piazza migliaia di docenti, studenti, Ata e genitori lo scorso 5 maggio.

Per i sindacati, infatti, nonostante le modifiche apportate, il testo approvato alla Camera mantiene "tutte le criticità già espresse". Dalla questione delle assunzioni che "non può limitarsi soltanto a quanti sono inseriti nelle Gae, escludendo decine di migliaia di docenti e Ata oggi in servizio con contratto a tempo determinato" al cosiddetto "super preside". I sindacati contestano, in particolare il potere dei dirigenti di conferire incarichi ai docenti attraverso la chiamata diretta dagli albi territoriali.

Sotto accusa anche la valutazione dei docenti così come prevista nel testo, affidata ad un comitato di valutazione 'unico in Europa' così come costruito, di cui fanno parte rappresentanti dei genitori e degli studenti "senza nessuna competenza tecnica". Chiedono quindi la regolazione per contratto di tutte le materie che hanno ricadute su aspetti normativi e retributivi a del rapporto di lavoro e impegni precisi per il rinnovo del contratto nazionale.

Oltre allo "sciopero degli scrutini" i sindacati di categoria Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda hanno annunciato la prosecuzione delle iniziative organizzate a livello territoriale e nelle scuole e, per il 5 giugno, una iniziativa dal titolo “La cultura in piazza” con fiaccolate che avranno luogo contemporaneamente in tutte le principali città italiane a partire dalle 21.

Ma quali sono le novità principali introdotte dal testo uscito da Montecitorio?

Il PIANO OFFERTA FORMATIVA - Il piano è elaborato non più dal dirigente scolastico, come previsto in un primo momento, bensì dal collegio dei docenti, sulla base degli indirizzi definiti dal dirigente scolastico, ed approvato dal consiglio di circolo o di istituto. In questo piano triennale (non più annuale come adesso) sarà indicato anche il fabbisogno di personale docente e amministrativo-tecnico-ausiliario (Ata), oltre alle infrastrutture di cui hanno bisogno per l'espansione dell'offerta formativa.

NIENTE CLASSI POLLAIO - Tra le novità anche la riduzione del numero di alunni per classe, l'alfabetizzazione e il perfezionamento dell'italiano come lingua seconda per alunni e studenti di cittadinanza o di lingua non italiana. Particolare attenzione alla prevenzione del bullismo e del cyberbullismo e all'educazione alla parità di genere. Nel piano previsto anche l'italiano per gli studenti stranieri e l'inglese per tutti, oltre all'apertura pomeridiana della scuola, al contrasto della dispersione scolastica e della discriminazione e l'incremento dell'alternanza scuola-lavoro.

EDUCAZIONE FISICA ANCHE ALLA SCUOLA PRIMARIA - L'educazione fisica arriva alla scuola primaria grazie a un emendamento. Dal prossimo anno scolastico si prevede, infatti, la presenza di laureati in scienze motorie alla scuola elementare.

SCHOOL BONUS E DETRAZIONI RETTE PARITARIE - Chi farà donazioni a favore delle scuole per la costruzione di nuovi edifici, per la manutenzione, per la promozione di progetti dedicati all'occupabilità degli studenti, avrà diritto a un beneficio fiscale con un credito di imposta al 65% al momento della dichiarazione dei redditi. Prevista, inoltre, la detraibilità delle spese sostenute dalle famiglie i cui figli frequentano una scuola paritaria (fino a 400 euro l'anno per studente).

PRESIDE "SCERIFFO" - Uno degli articoli più controversi riguarda l’attribuzione di poteri speciali al preside. Il dirigente scolastico avrà il compito di conferire incarichi triennali, rinnovabili, ai docenti assegnati all'ambito territoriale di riferimento, anche tenendo conto delle candidature presentate dagli stessi. Niente conflitto di interessi: grazie ad un emendamento del M5S, il preside, infatti, "è tenuto a dichiarare l'assenza di cause di incompatibilità derivanti da rapporti di parentela o affinità entro il secondo grado con i docenti iscritti nel relativo ambito territoriale".

ASSUNZIONI - Per l'anno scolastico 2015/2016 ci saranno dal primo settembre 100.701 immissioni in ruolo di insegnanti nell'ambito di un piano straordinario di assunzioni di docenti a tempo indeterminato. Per quanto riguarda i contratti a tempo determinato per la copertura di posti vacanti e disponibili la riforma prevede che il limite dei 36 mesi, anche non continuativi, si applichi solo ai contratti che saranno stipulati a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge. Viene istituito un periodo di formazione e prova, cui è subordinata l'effettiva immissione in ruolo. La valutazione di tale periodo sarà effettuata dal dirigente scolastico, sentendo il Comitato per la valutazione dei docenti, di cui entreranno a far parte anche genitori e studenti.

AGGIORNAMENTO - Sarà obbligatoria la formazione dei docenti in servizio, sulla base delle priorità indicate nel Piano nazionale di formazione e in coerenza con i Piani di miglioramento adottati nell'ambito della fase di autovalutazione. Inoltre è prevista l'istituzione della Carta elettronica (con un budget di 500 euro l'anno) per l'aggiornamento e la formazione del docente di ruolo da utilizzare per acquisti o iniziative di carattere culturale; sarà istituito un fondo di 200 milioni di euro l'anno per la valorizzazione del merito del personale docente di ruolo

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