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Fumo: campagna Moige e Fit 'Sos Tabacco Minori' contro consumo illecito

26 maggio 2015 | 15.29
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Se nel 2013 si è registrato un importante calo dei consumi ottenuto anche grazie al grande impegno delle forze dell’ordine, il 2014 ha fatto registrare un preoccupante incremento del fenomeno dovuto alla facilità di accesso e ai bassi prezzi del mercato nero

Fumo: campagna Moige e Fit 'Sos Tabacco Minori' contro consumo illecito

Nel 2014 si è registrato "un preoccupante incremento" del consumo di prodotti illeciti del tabacco e Napoli è "la città più colpita dal fenomeno". Sono tra i dati resi noti oggi durante la presentazione della seconda edizione della campagna "Sos tabacco minori" lanciata dal Moige con la Federazione italiana tabaccai (Fit) per la quale è stato creato il sito 'sostabaccominori' e un video da condividere sui social network.

La campagna è stata presentata, non a caso, proprio a Napoli, nella Sala Giunta del palazzo comunale dove si è anche fatto il punto sulla lotta al commercio illecito di prodotti del tabacco. Se nel 2013 si è registrato un importante calo dei consumi ottenuto anche grazie al grande impegno delle forze dell’ordine, il 2014 ha fatto registrare un preoccupante incremento del fenomeno dovuto alla facilità di accesso e ai bassi prezzi del mercato nero. Nel 2014 la Guardia di Finanza ha sequestrato oltre 200 tonnellate di sigarette di contrabbando di cui una buona parte in Campania con la denuncia di 6.744 persone.

Di queste sigarette sequestrate circa la metà sono rappresentate dalle cosiddette “cheap white”, sigarette prodotte in paesi come Cina, Russia, Emirati Arabi Uniti ed Ucraina irregolarmente introdotte nel territorio dell’Unione Europea nonostante non siano conformi ai suoi standard di produzione e commercializzazione: è di conseguenza facilmente intuibile il potenziale maggiore rischio associato al consumo delle stesse.

L’Italia, per sua naturale collocazione geografica, si pone come “nodo di scambio” delle tratte del contrabbando, caratterizzandosi non solamente come mercato di consumo. Lo testimoniano gli ingenti quantitativi bloccati nei porti di Ancona, Gioia Tauro, Bari, Genova, Napoli, Trieste e Brindisi che portano l’Italia tra i primi paesi in Europa per quantità di prodotti sequestrati. Napoli è la città più colpita dal fenomeno: da una ricerca realizzata dall’agenzia Msi Intelligence nel 2014, basata sull’analisi di pacchetti vuoti raccolti per le strade, emerge che i pacchetti “non domestici” sono 1 su 3 e in prossimità di scuole il dato raggiunge livelli allarmanti superando in alcuni casi il 50%.

"In Campania il traffico dell'illecito dei tabacchi lavorati esteri si è evoluto negli ultimi anni", spiega il tenente colonnello Giuseppe Furciniti, comandante del Gico di Napoli. "In particolare - sottolinea - non si trovano più le vecchie sigarette contraffatte con il marchio classico della multinazionale, ma il mercato si è completamente saturato con una nuova tipologia di prodotti chiamati cheap white, realizzati in maniera illegale nei paesi soprattutto dell'Est Europa e in Medio Oriente, che non possono essere venduti in Europa perché mancano dei requisiti di sicurezza e qualità".

Secondo Maria Rita Munizzi, presidente nazionale del Moige, "la lotta al fenomeno dell'illecito passa attraverso la maggiore consapevolezza da parte di tutti, rivenditori, genitori e figli, della pericolosità e della diffusione del contrabbando. L'accesso da parte dei minori ai tabacchi lavorati può essere contrastato con efficacia solo all'interno dei circuiti di vendita legali, dove gli esercenti possono e devono garantire il divieto d’accesso al tabacco per i minorenni". Proprio per questo, spiega il presidente della Fit Francesco Marigliano, i tabaccai "rappresentano una sicurezza per il consumatore perché i prodotti venduti in tabaccheria rispondono agli standard di produzione previsti dall'Europa. Purtroppo - aggiunge - il fenomeno del tabacco illecito a Napoli e provincia è più evidente perché c'è la vendita per strada e i dati che affrontiamo sono allarmanti. Ben vengano quindi iniziative del genere che portano a sensibilizzare le istituzioni sulla questione".

Invito accolto apertamente dall'assessore alle Attività produttive del Comune di Napoli Enrico Panini, che annuncia al riguardo "un'iniziativa nei prossimi mesi sugli stili di vita". "Siamo tutti autonomi - sottolinea Panini - ma abbiamo la responsabilità di non far cadere sugli altri le nostre scelte. Le cifre sono preoccupanti e bisogna intervenire, scenderemo quindi in campo con gli strumenti di cui dispone un Comune che non vuole stare a guardare perché la salute dei cittadini per noi è il bene più prezioso".

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