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Crotone: truffa a Ue, sequestrati beni per 714mila euro

29 maggio 2015 | 08.23
LETTURA: 3 minuti

Otto le persone denunciate, a vario titolo, per frode

(Infophoto)
(Infophoto)

Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Crotone, in esecuzione di un provvedimento emesso dal gip presso il tribunale di Crotone, Bianca Maria Todaro, ha sequestrato disponibilità bancarie e beni immobili dell’importo di 714.000 nei confronti degli amministratori pro tempore di una società di persone operante nel settore delle costruzioni. Otto le persone denunciate, a vario titolo, per frode.

Il decreto costituisce l’atto conclusivo dell’indagine che le Fiamme Gialle crotonesi hanno condotto, su delega della locale Procura della Repubblica, al termine di un controllo amministrativo eseguito dai finanzieri in materia di tutela della spesa pubblica, nell’ambito di un'azione eseguita con il contributo dei Reparti speciali delle Fiamme Gialle di Roma, in particolare del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza.

Nello specifico, la Guardia di Finanza ha monitorato l’iter relativo all’impiego di risorse comunitarie, erogate attraverso la Regione Calabria, destinate a incentivare le imprese per l’incremento occupazionale e la formazione in azienda di dipendenti neo-assunti, tratti da particolari categorie di lavoratori svantaggiati (disoccupati da più anni). La specifica norma agevolativa prevedeva, oltre alla regolare assunzione dei neo dipendenti, anche il rispetto di ulteriori requisiti, quali l’impegno a mantenere impiegati i neo assunti per almeno un triennio e la previsione di un programma di formazione dedicato.

Tra i destinatari di finanziamenti, è stata sottoposta a controllo una società operante nel settore delle costruzioni, beneficiaria di un contributo di 630.000 per le spese relative ai costi salariali e 84.000 per quelle inerenti i corsi di formazione. Dagli accertamenti eseguiti dai finanzieri di Crotone è emerso che, a eccezione di un solo lavoratore, i dipendenti hanno disconosciuto le firme apposte sui registri delle presenze, dichiarando di non aver partecipato ad alcun corso di formazione.

La stessa assunzione dei neo dipendenti è apparsa irregolare, poiché si trattava di dipendenti, già in forza ad altra azienda riconducibile agli stessi soggetti. Gli stessi, da quanto appurato dagli investigatori, erano stati licenziati poco prima di essere assunti dal nuovo soggetto societario, al solo fine di ottenere il finanziamento. Inoltre, molti lavoratori non avevano i titoli per poter essere considerati appartenenti alle categorie svantaggiate.

Infine, per la società ha artificiosamente utilizzato un contratto di subappalto per dimostrare l’operatività sulla scorta della quale ha fondato le giustificazione delle assunzioni finanziate. A conclusione dell’indagine sono state segnalate all’Autorità Giudiziaria 8 persone ritenute responsabili del reato di truffa aggravata, di falso e dei reati tributari di emissione e utilizzo di fatture false, nonché occultamento delle scritture contabili. Oltre agli amministratori della società succedutisi nel tempo, sono stati denunciati anche alcuni professionisti che hanno prodotto le fatture false attestanti lo svolgimento delle attività formative in realtà mai avvenute.

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