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Gdf in sedi Rai, Mediaset e La7: sospetta corruzione. Coinvolti anche dirigenti P.Chigi

17 giugno 2015 | 10.04
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Inchiesta della procura di Roma, coinvolta anche Infront

Gdf in sedi Rai, Mediaset e La7: sospetta corruzione. Coinvolti anche dirigenti P.Chigi

Anche alcuni dirigenti della Presidenza del Consiglio, apprende l'Adnkronos, sarebbero coinvolti nell'inchiesta sulle tangenti che riguarda 44 persone, tra cui dirigenti Rai, Mediaset e La7, per presunte elargizioni dell'imprenditore David Biancifiori. I dirigenti apparterrebbero al Dipartimento per le risorse strumentali della Presidenza del Consiglio, che non è stata oggetto di perquisizione. Sono stati soltanto acquisiti documenti relativi al periodo 2009/2013.

Secondo quanto si è appreso, Biancifiori avrebbe elargito tangenti insieme con altre utilità per ottenere assegnazioni di servizi. Sono state effettuate 60 perquisizioni nelle sedi di Rai, Mediaset e La7, affidate al Nucleo di polizia tributaria della Finanza. L'inchiesta è condotta dal pubblico ministero Paolo Ielo. Biancifiori avrebbe pagato cospicue tangenti ed emesso false fatture per procurarsi fondi necessari per la corruzione. Il reato ipotizzato per quanto riguarda i dipendenti della Rai è quello di corruzione, in quanto l'ente radiotelevisivo svolge un servizio di natura pubblica, per gli altri l'accusa ipotizzata è quella di appropriazione indebita.

La Rai, si legge in una nota, "garantisce la massima collaborazione all’autorità giudiziaria" e sottolinea: ''L’area interessata dalle indagini è stata peraltro oggetto di verifiche interne che hanno comportato interventi organizzativi e disciplinari". Anche La7 assicura di aver "fornito alla Guardia di Finanza la documentazione richiesta e si riserva di costituirsi parte civile nell’eventuale processo penale per chiedere il risarcimento di tutti i danni subiti". Mediaset, "nella sua qualità di parte lesa", afferma invece in una nota di avere "assicurato agli inquirenti la propria collaborazione alle indagini", aggiungendo che "i dipendenti accusati di infedeltà sono stati sospesi in attesa di ulteriori elementi".

L'inchiesta ha preso lo spunto da una indagine avviata tempo fa dalla Procura della Repubblica di Velletri che ha portato agli arresti domiciliari nell'aprile scorso di David Biancifiori e che coinvolge anche il sindaco di Marino Fabio Silvagni.

Il procuratore della Repubblica di Velletri Francesco Prete ha stralciato dalla sua indagine la parte riguardante fatti accaduti a Roma e quindi ha trasmesso ai pm della capitale la documentazione. Biancifiori è titolare di varie società per la fornitura di scenografie, gruppi elettrogeni e tutte le attrezzature per realizzare spettacoli ed eventi.

L'indagine sarebbe partita da una segnalazione di Viale Mazzini all'autorità giudiziaria. A quanto si apprende, circa un anno fa, infatti, la Rai, dopo aver notato delle irregolarità in alcuni appalti (anche in seguito alla maggiore attenzione richiesta per la spending review), avrebbe avviato un audit interno che avrebbe messo in luce fatti piuttosto gravi che vedevano coinvolti alcuni dipendenti della Rai (anche dirigenti ma nessuno di prima fascia, ovvero nessun direttore) in rapporto ad appalti che sarebbe affidati proprio a società dell'imprenditore Biancifiori.

A quel punto la Rai, ha dato corso da un lato all'iter disciplinare interno, come conferma nel comunicato diffuso questa mattina, e dall'altro alla segnalazione dei fatti all'autorità giudiziaria. E sarebbe proprio da queste segnalazione -raccontano alcune fonti all'AdnKronos- che la magistratura avrebbe iniziato le indagini che hanno portato agli avvisi di garanzia e alle perquisizioni nelle quattro aziende (Rai, Mediaset, La7 e Infront).

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