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Lazio: nuova legge demanio marittimo, in ogni Comune almeno 50% spiagge libere

25 giugno 2015 | 15.20
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Lazio: nuova legge demanio marittimo, in ogni Comune almeno 50% spiagge libere

Ogni Comune deve riservare a spiaggia libera o spiaggia libera con servizi almeno il 50% dell’arenile di propria competenza, ferma restando la facoltà per ciascun ente locale di stabilire una percentuale superiore. E' la novità prevista dalla nuova legge sull’utilizzo del Demanio marittimo per finalità turistico-ricreative, approvata dal consiglio regionale del Lazio.

Se i Comuni non rispetteranno questa percentuale, non potranno più rilasciare nuove concessioni e saranno tenuti a stabilire nel proprio Pua le modalità e i criteri attraverso i quali raggiungere la percentuale alla scadenza delle concessioni in essere. Nella pianificazione della quota del 50%, i Comuni sono inoltre tenuti a garantire, lungo tutto l’arenile di propria competenza, un’equilibrata presenza di spiagge libere e di spiagge libere con servizi.

La nuova normativa prevede anche la modifica e semplificazione delle diverse definizioni di utilizzazione del demanio marittimo, attualmente in vigore. Per superare le precedenti definizioni (stabilimenti balneari, spiagge attrezzate e spiagge libere attrezzate) che avevano creato "problemi di interpretazione e difformità di comportamenti tra i Comuni del litorale laziale", viene introdotta una nuova classificazione delle diverse tipologie di utilizzo del demanio marittimo: stabilimenti balneari, spiagge libere con servizi e spiagge libere. (segue)

Stop a 'rinnovo automatico' delle concessioni demaniali

Come fa sapere la Regione Lazio, viene inoltre esplicitato chiaramente il principio secondo cui sulle spiagge libere e sulle spiagge libere con servizi è vietato il preposizionamento di attrezzature balneari e l’organizzazione dei servizi alla balneazione non può, in nessun caso, precludere la libera fruizione dell’arenile.

Viene eliminata con la legge regionale la possibilità di “rinnovo automatico” delle concessioni demaniali marittime, mettendo così la normativa in vigore su questa materia chiaramente in linea con la direttiva Bolkestein. Inoltre viene ribadito che ogni concessione demaniale deve essere assegnata con procedura di evidenza pubblica.

La nuova norma prevede anche l’introduzione di disposizioni fondamentali in materia di trasparenza e legalità: i Comuni del litorale, infatti, saranno tenuti a pubblicare sui propri siti istituzionali tutte le informazioni identificative relative alle concessioni demaniali marittime con finalità turistico-ricreative del proprio territorio, informazioni comprensive di canoni concessori e imposta regionale dovuta. La mancata pubblicazione da parte del Comune di questi dati precluderà ogni accesso alle agevolazioni finanziarie regionali destinate ai Comuni del litorale.

Si punta alla destagionalizzazione delle attività turistico ricreative

La nuova normativa punta anche a incentivare e regolamentare la destagionalizzazione delle attività turistico ricreative in concessione sul demanio marittimo, nella direzione di una piena fruizione delle coste per tutto l’arco dell’anno secondo regole certe, al fine di consentire un uso pubblico del mare e valorizzare anche economicamente nella stagione invernale il litorale.

Si dettano tempi certi e perentori per l’adeguamento del regolamento regionale del 2009, attualmente in vigore, sull’uso delle aree demaniali marittime per finalità ricreative; per l’approvazione del Pua regionale, entro 30 giorni dalla modifica del regolamento.

I Comuni dovranno infine adottare, o adeguare i Pua già adottati, secondo le linee guida approvate con il Pua regionale entro 180 giorni, decorsi i quali la Regione eserciterà i poteri sostitutivi.

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