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Camorra, 25enne ucciso dagli 'amici': morto dopo due ore di agonia

30 giugno 2015 | 09.00
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Svolta nelle indagini sull'omicidio di Raffaele Canfora, il 25enne ucciso a Ercolano (Napoli) lo scorso 18 marzo. I carabinieri, a seguito di indagini coordinate dalla Dda di Napoli, hanno eseguito due misure cautelari, una del gip ordinario e l'altra del gip del Tribunale per i minorenni, nei confronti di cinque persone accusate a vario titolo di omicidio, detenzione e porto abusivo di armi comuni e da guerra, distruzione e soppressione di cadavere, danneggiamento seguito da incendio e favoreggiamento personale, con l'aggravante delle finalità mafiose.

I cinque arrestati, quattro maggiorenni e un minorenne, erano conosciuti dalla vittima: Canfora si recò al Rione Conocal di Ercolano per andarli a prendere ma qui gli amici si rivelarono essere i suo carnefici; gli assassini poi occultarono il cadavere nelle campagne casertane, in località Valle di Maddaloni.

Un omicidio, secondo il procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli, della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, avvenuto con modalità "particolarmente efferate e abiette". Le ragioni dell'omicidio, si legge nelle ordinanze, sono da ricercare nella crisi del rapporto tra esponenti del clan camorristico D'Amico del quartiere napoletano di Ponticelli e alcuni soggetti legati al clan della Vinella Grassi, crisi nata dal fatto che i primi avevano acquistato droga dai secondi e non intendevano pagarla. Alle insistenze di Canfora incaricato alla riscossione delle somme, questa la ricostruzione degli investigatori, era stata decisa e organizzata la sua eliminazione.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Canfora è stato attirato con un tranello all'interno del Rione Conocal di Ponticelli con la prospettiva di ottenere la somma promessa e quindi condotto in un luogo appartato in Contrada Patacca a Ercolano; resosi conto della trappola, ha tentato una fuga disperata, interrotta da alcuni colpi di arma da fuoco al torace. Dopo essere stato gravemente ferito è stato ricaricato sulla propria auto dai due aggressori, uno dei quali minorenne, alla volta di un posto dove scaricare il corpo.

Canfora è morto durante il viaggio, a causa delle ferite riportate, dopo quasi due ore di agonia. Gli assassini hanno chiesto a dei loro congiunti un aiuto per sbarazzarsi del corpo e dell'auto; il cadavere di Canfora è stato trovato dopo oltre un mese, il 19 aprile scorso, in una zona di campagna nel Casertano, semisepolto, dopo essere stato portato alla luce e straziato da animali selvatici. L'auto è stata invece incendiata in una campagna di Acerra ed è stata ritrovata due giorni dopo l'omicidio.

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