Tra le eccellenze della cucina giapponese non c'è solo il fugu, un piatto che si basa sul pesce palla, cioè un pesce che possiede, all'interno dei propri organi, una dose letale di tetrodotossina ma che con una corretta tecnica di preparazione diventa commestibile e pregiato. La difficoltà di preparazione lo ha reso uno dei piatti più celebri del Giappone. In testa al podio delle esclusive nipponiche c'è la "zuppa della vita", una pietanza dalle molte virtú che ha riscosso nel tempo un grande successo ed è stata somministrata a malati e ai bambini.
Un piatto 'unico' che 'sbarca' nella Milano di Expo presso il Japan Salone a Palazzo delle Stelline di Milano, dove oggi e domani si terrá la proiezione del film “Gocce di Paradiso”. Si tratta di un documentario, frutto del lavoro di 4 anni di progettazione e girato nell'arco di un anno e mezzo, che racconta di come la cucina "possa diventare veicolo di amore universale e perpetuo".
Un amore come quello che Tatsumi, maestra di cucina, ha infuso nella sua "zuppa della vita", una zuppa che ogni giorno preparava a suo padre malato, nei suoi ultimi istanti. "La zuppa della vita", esempio di cucina giapponese, ora famosa in tutto il mondo, rappresenta per la maestra Tatsumi "la speranza" e la volontà di tramandare la saggezza delle tradizioni culinarie apprese dalle generazioni precedenti, alle generazioni future. Tutto cio' è possibile in una terra, come il Giappone (che per questo è simile all'Italia) dotata di una verticalità che le consente di godere di prodotti diversi a seconda delle stagioni. Il messaggio del film si può riassumere nella citazione della maestra Tatsumi e intende far riflettere su di un concetto fondamentale: “mangiare bene vuol dire vivere bene”.