cerca CERCA
Sabato 20 Aprile 2024
Aggiornato: 00:03
10 ultim'ora BREAKING NEWS

'Attenti ai lupi', cani pastori per tenerli lontani da allevamenti /Video

12 luglio 2015 | 14.36
LETTURA: 4 minuti

'Attenti al lupo'. Da anni in Liguria la sua presenza è in aumento. Un fenomeno che, se entusiasma alcuni, preoccupa altri, e, in particolare tra allevatori e amministrazioni locali dell'entroterra, si diffondono le richieste di abbattimenti selettivi, sull'esempio della Francia. Tuttavia, questo animale affascinante ha trovato un alleato forse decisivo in un'azienda genovese che produce cibo per animali, Almo Nature, che suggerisce di proteggere le potenziali prede del lupo con lo strumento rivelatosi nei secoli più efficace: il cane da pastore maremmano. Ed è pronta a regalare cuccioli di Maremmano, addestrati, ai pastori, e a fornire gratis, per almeno un anno, il cibo necessario per mantenere questi efficaci guardiani.

Il lupo tornato in Liguria discende dai pochi esemplari di lupo appenninico scampati allo sterminio dei decenni scorsi. Diffusissimo un tempo su tutto l’arco montuoso ligure - lo testimoniano numerosi toponimi, leggende, fiabe, proverbi, modi dire che lo vedono protagonista - il lupo era infatti scomparso dalla regione agli inizi del Novecento.

Il percorso seguito dal lupo in Liguria è stato verificato tramite le notizie ottenute da M15, detto Ligabue, che, investito da un’auto nell’Appennino parmense nel febbraio 2004, curato e rilasciato dopo avergli messo al collo un Gps collegato al sistema informatico dell’Università La Sapienza di Roma, partendo dall'Appennino emiliano ha percorso tutto il crinale dalla Liguria al Piemonte.

Secondo Coldiretti, i danni causati all'agricoltura ligure tra 2005 e 2013, dai cinghiali ma anche da molti altri animali selvatici, ammontano a oltre 5 milioni 383 mila euro. I risarcimenti sono stati di poco superiori ai 4 milioni 100 mila euro, ma hanno privilegiato i danni causati dai cinghiali, e non quelli provocati da altre specie di fauna selvatica. Per questo l'associazione, incontrando l’assessore regionale all'Agricoltura, ha proposto una legge quadro basata sul controllo delle specie protette e non protette e sulla prevenzione.

Sulla stessa linea, per quanto riguarda il lupo in particolare, Almo Nature offre una soluzione già sperimentata con successo in Toscana e in Piemonte, dove l'azienda ha fornito gratis il cibo necessario al mantenimento di più di 300 pastori maremmani, cani di grande taglia in grado di svolgere un lavoro di difesa eccellente soprattutto se fatti lavorare in squadra.

Almo Nature ha fatto del lupo il testimonial della sua campagna di comunicazione 2015: è il regista Gabriele Salvatores a firmare un corto sul lupo che accompagna il lancio della prima crocchetta per cani e gatti “human grade”, senza farine di carne o pesce, ma con carne o pesci freschi in origine di qualità idonea al consumo umano. Nato da un’idea originale di Almo Nature, il corto ci porta indietro di 25.000 anni, quando gli uomini iniziarono a collaborare con dei lupi, diventati poi cani.

La campagna funziona, il gruppo per quest’anno prevede un fatturato consolidato sui 70 milioni di euro contro 61 milioni nel 2014 (per il 48% realizzati all’estero). "E noi – dichiara all'Adnkronos Pier Giovanni Capellino, fondatore e presidente di Almo Nature – ricambiamo il lupo attraverso progetti concreti. Abbiamo finanziato il centro Just Freedom, già attivo, per il recupero e poi la messa in libertà di lupi feriti e stiamo sviluppando il progetto centrato sui cani maremmani. Quest’anno partiamo in Liguria ma stiamo pensando anche ad altri territori".

Secondo Capellino uomini e lupi possono collaborare per un progetto ancora più ambizioso. "I predatori autoctoni – spiega il presidente di Almo Nature – non solo il lupo ma anche l’orso, possono costituire un reale valore aggiunto per i prodotti agricoli che provengono dai loro territori. Una produzione che convive con questi selvatici, al vertice della catena alimentare, è una produzione bene inserita nella natura e rispettosa della biodiversità. Un marchio di tutela può garantire questi valori, apprezzati dai consumatori. Ho illustrato questo progetto, in una lettera, al presidente del consiglio dei ministri, Matteo Renzi e sto anche pensando a come realizzarlo".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza