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Morta in riva al lago di Bracciano, l'ex fidanzato condannato a 18 anni

17 luglio 2015 | 21.00
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Federica Mangiapelo. Foto da Facebook
Federica Mangiapelo. Foto da Facebook

Marco Di Muro è stato condannato a 18 anni di reclusione per omicidio volontario aggravato dalla minorata difesa dal gup di Civitavecchia nel processo con rito abbreviato sull'omicidio dell'allora fidanzata Federica Mangiapelo. La 16enne venne trovata morta alle prime ore del mattino del 1 novembre del 2012 a Vigna di Valle, sulle rive del lago di Bracciano. "Nessun commento, dobbiamo aspettare le motivazioni" dice all'Adnkronos l'avvocato Massimiliano Sciortino, difensore di Marco Di Muro.

La sentenza che ha condannato Marco Di Muro a 18 anni di reclusione per la morte di Federica Mangiapelo è "un primo passo verso la giustizia". Rosella, la mamma della giovane, commenta così all'Adnkronos la pronuncia del Gip di Civitavecchia Massimo Marasca. Nell'assistere alla lunga udienza, svoltasi con il rito abbreviato, Di Muro "non ha mai alzato lo sguardo verso di noi, non ci ha rivolto la parola. Da lui -denuncia la mamma di Federica- non è mai giunta una parola di scuse, una richiesta di perdono". "Ora ci sarà la richiesta di appello, sicuramente non è finita qui. Ma almeno -conclude- possiamo dire che è arrivata la prima pronuncia giudiziaria. E' un primo passo verso la giustizia".

"Oggi è stata una giornata dura, non è stato semplice arrivare a questa pronuncia. Ma ora possiamo dire che una prima battaglia è stata vinta" ha detto il padre Luigi Mangiapelo, commentando la sentenza all'Adnkronos. "Da parte della famiglia c'è soddisfazione per un verdetto che arriva a più di due anni e mezzo dai fatti. E' importante -rileva- che sia stata stabilita una verità giudiziaria su quanto accadde quella notte".

"La famiglia non è soddisfatta perché quando muore una figlia di 16 anni non si può mai essere soddisfatti" ha detto all'Adnkronos l'avvocato Andrea Rossi, legale della famiglia di Federica Mangiapelo. "La condanna è un riconoscimento alle sofferenze di Rosella e Luigi - ha detto -, i genitori di Federica, e agli sforzi miei, di Francesco Pizzorno e del pm Eugenio Rubolino per raggiungere la verità". L'accusa nei confronti dell'allora fidanzato di 21 anni, spiega l'avvocato, è omicidio volontario aggravato "dall'orario notturno, dal posto isolato e dal fatto che Federica era minorenne". "La pronuncia del giudice premia la linea seguita dai legali della famiglia - dice all'Adnkronos Francesco Pizzorno, uno degli avvocati dei genitori di Federica Mangiapelo -. Ed è importante, perché non dimentichiamo che questa vicenda è stata ad un passo dall'archiviazione. In questo senso, la sentenza è da considerarsi un passo fondamentale, ma alla soddisfazione si accompagna allo stesso tempo l'amarezza di sapere che Federica non c'è più".

La vicenda - Dopo una notte di Halloween funestata dalla pioggia, all'alba la tragica scoperta. Sono le prime ore del mattino del 1 novembre del 2012: a Vigna di Valle, sulle rive del lago di Bracciano, viene rinvenuto il corpo senza vita di una ragazza. E' Federica Mangiapelo, 16 anni, di Anguillara Sabazia. Agli atti dell'inchiesta aperta dalla procura di Civitavecchia figurerà sempre un solo indagato: Marco Di Muro, oggi 25enne e allora fidanzato della giovane, che si è sempre difeso sostenendo di non essere presente al momento della morte di Federica. L'autopsia stabilisce in un primo momento che la ragazza sarebbe morta per cause naturali. Sul suo corpo non vengono rinvenuti segni di violenza. Nei mesi successivi, invece, altre perizie disposte nell'ambito dell'inchiesta ipotizzeranno una morte per annegamento, circostanza ben diversa da un possibile decesso per miocardite come era emerso in un primo momento. Oggi la condanna a 18 anni per omicidio volontario dell'allora fidanzato Marco Di Muro.

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