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Blitz antimafia, arrestati 11 uomini di Messina Denaro

03 agosto 2015 | 08.27
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L'incontro tra due anziani boss
L'incontro tra due anziani boss

Alle prime luci dell'alba, la polizia ha arrestato undici presunti fiancheggiatori del boss latitante di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro. L'operazione, denominata 'Ermes' e coordinata dalla Dda di Palermo, ha portato ad arresti e perquisizioni, eseguiti dagli agenti della squadre mobili di Palermo e Trapani con la partecipazione dei Ros dei carabinieri, nelle province di Palermo e Trapani nei confronti dei capi delle famiglie di Cosa Nostra.

In particolare, i provvedimenti restrittivi riguardano i vertici del mandamento di Mazara del Vallo e dei feudi del latitante di Salemi, Santa Ninfa e Partanna.

Le indagini, tese a disarticolare la rete di supporto e di comunicazione della primula rossa di Cosa Nostra, sono un'ulteriore progressione investigativa delle operazioni 'Golem I e II' ed 'Eden I e II' della polizia e dei carabinieri.

Le accuse contestate agli arrestati sono associazione a delinquere di stampo mafioso e favoreggiamento aggravato dalla modalità mafiosa per aver agevolato la latitanza del noto boss.

Le indagini sono condotte dai pubblici ministeri di Palermo Paolo Guido, Carlo Marzella, dal procuratore aggiunto Maria Teresa Principato e dal procuratore Francesco Lo Voi. Nello stesso contesto, sono state eseguite 18 perquisizioni personali e domiciliari nei confronti di altri soggetti indagati a piede libero e sono in corso verifiche di natura finanziaria presso alcuni istituti di credito svizzeri dove alcuni dei soggetti potrebbero aver distratto somme di denaro destinate al sostentamento del boss latitante di Cosa Nostra.

"Voglio sottolineare che i soggetti arrestati, anche se si occupavano della trasmissione dei pizzini, non erano dei meri intermediari, ma avevano un ruolo apicale e sono pienamente inseriti in Cosa Nostra" ha detto il procuratore Lo Voi in conferenza stampa. Gli arrestati si sarebbero occupati di mantenere i contatti fra la primula rossa e le famiglie mafiose del trapanese.

"La latitanza di Matteo Messina Denaro da oggi è molto più difficile" ha detto Rosy Bindi, presidente della commissione parlamentare Antimafia, per la quale "l'operazione che ha permesso di smantellare con 11 arresti la rete di fedelissimi uomini d'onore, che aiutava il boss di Cosa Nostra ad esercitare il ruolo di comando e conservare il suo potere economico, costituisce un rilevante successo del lungo e paziente lavoro d'indagine condotto dalle forze di polizia giudiziaria e dai magistrati della Dda di Palermo, che ringrazio per questo risultato così significativo, che testimonia la determinazione delle istituzioni nella lotta alla mafia".

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