E' in stand by l'impresa straordinaria di Reinhold Messner sull'Himalaya pakistano alla ricerca dello Yeti. Ma la creatura leggendaria, che vivrebbe fra le vette himalayane, esiste davvero? "Perplesso" è Sandro Lovari, docente e ricercatore dell'Università di Siena, collaboratore di Ev-K2-Cnr, che da oltre 25 anni studia i grandi mammiferi dell'Himalaya. "Aspetto che ci sia una prova scientifica sull'esistenza di un ibrido tra l'orso polare e l'orso bruno", così come vorrebbe dimostrare il team dell'alpinista altoatesino che ha organizzato una nuova spedizione in Pakistan.
"In ogni caso mi sembra strano - aggiunge il ricercatore all'Adnkronos- che possa ancora esistere l'orso antenato che abbia dato origine sia all'orso bianco sia all'orso bruno". Lovari esclude che nella zona esplorata da Messner vi sia la presenza di un grande primate ("non ce ne sono in giro per l'Himalaya"). E' dunque "altissimamente improbabile che sia sopravvissuto l'antenato cui dà la caccia Messner".
"Sono portato a pensare che un grande mammifero di tale livello di rarità non possa essere arrivato fino ad oggi, sarebbe un'incongruenza biologica. Può durare una generazione o due, ma poi è destinato ad estinguersi".
In Pakistan, però, c'è l'orso bruno. "E' presente in una sola area - conferma Sandro Lovari- nel Deosai National Park. Qui vive una quarantina di orsi e Messner questa zona l'ha già visitata qualche tempo fa". Per il resto, il Paese è privo di zone in cui vivono orsi. "Più probabile - aggiunge il ricercatore - che i locali abbiano avvistato un orso in posizione eretta e l'abbiano davvero confuso con un ominide", scambiandolo per l''abominevole uomo delle nevi'.
Insomma, Lovari aspetta qualche prova in più sul misterioso orso. D'altronde "chi si occupa di natura sa che non si può escludere mai nulla, chi si occupa di scienza sa che si deve parlare di probabilità e mai di certezza, quindi non escludo la possibilità di una specie rara. Ma resto perplesso", conclude.
