"Amavo mio marito perché era un uomo premuroso che non mi faceva mancare niente, anche se mi usava violenza quasi tutti i giorni. Adesso sono pentita di quello che ho fatto". Così Vincenzina Ingrassia al gip di Catania nell'udienza di convalida per l'omicidio del marito, Alfio Longo.
L'interrogatorio, alla presenza del legale di fiducia, l'avvocato Luigi Cuscunà, e il sostituto procuratore Raffaella Vinciguerra, nel carcere di Catania, è durato circa tre ore. A riferirne i contenuti è il legale della donna, l'avvocato Cuscunà, all'uscita dal carcere.
Il penalista conferma di avere chiesto per la sua assistita "gli arresti domiciliari in una struttura protetta, ma la Procura insiste negli arresti in carcere - aggiunge - giustificandola con l'inquinamento delle prove, anche di fronte a una confessione chiara e dettagliata".