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L'assessore capitolino Esposito: "Tifo Juve, facevo risse e gridavo 'Roma m....'

02 settembre 2015 | 16.00
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“Andavo in trasferta a vedere la Juve, tante volte ho gridato ‘Roma merda’. Non ricordo più nemmeno quante. Ho fatto anche qualche trasferta a Roma da ultrà”. Lo racconta a La Zanzara su Radio 24 l’assessore capitolino ai Trasporti Stefano Esposito, senatore del Pd e tifosissimo della Juventus.

Come faceva il coro, chiedono i conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo? “E Roma merda, Roma Roma merda”, intona l’assessore a Radio 24. “Ho fatto anche delle risse, ho dato delle botte ma soprattutto le prendevo…”, dice ancora Esposito.

“Se la Roma non vince lo scudetto godo – continua l’assessore torinese della giunta Marino – ma sarebbe peggio se lo vincesse la Fiorentina o il Torino. Romanisti rosiconi? Sì, - afferma Esposito - sono anni che si lamentano di partite, linee, palle uscite o non uscite, siamo ancora a Turone. Basta!”.

"Totti però mi è estremamente simpatico, è nato alla Roma, invidio i tifosi della Roma perché hanno veramente una bandiera noi invece il nostro Del Piero l'abbiamo mandato via. Lo scudetto però - ribadisce l'assessore 'juventino' in Campidoglio - lo dobbiamo vincere noi e comunque se non lo vince la Roma godo".

Non solo calcio. I conduttori Cruciani e Parenzo chiedono come giudica la situazione dei rifiuti nella Capitale. "Io vivo in Centro, in albergo - premette Esposito - ma Roma ha bisogno di una bella cura di pulizia e decoro, in particolare rispetto a Milano e Torino".

Sul tema dei trasporti però l'assessore capitolino che si occupa proprio di questa materia cade in uno scivolone. E quando i conduttori gli chiedono che percorso fa il 64, "l'autobus più famoso della Capitale", ammette: "No, non lo so - risponde - io ho in testa il 106". "Ma quanti taxi ci sono, almeno a Roma?" chiedono Cruciani e Parenzo. "Non lo so - conclude Esposito - io sono newyorkese e vorrei tanti taxi in più".

Dopo le parole del neo assessore esplodono in pochi minuti le polemiche. Sel arriva a chiedere le dimissioni. "Siamo sbalorditi dalle rilevazioni di Esposito in merito al suo passato da ultrà della Juve e del tifo contro la Roma. La Giunta capitolina è composta da troppe persone distanti da Roma. E ora scopriamo anche da chi odia Roma e la sua squadra. È evidente che le uscite dell'assessore Esposito sono incompatibili con il suo ruolo. Roma merita di più. Caro Ignazio e caro Renzi ma in mano a chi ci avete messo?" dichiara Gianluca Peciola, capogruppo Sel in Campidoglio.

Botta e risposta al vetriolo poi su Twitter tra lo stesso assessore capitolino e l'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno. Una escalation a colpi di tweet, con Esposito che, replicando all'accusa di ''insultare'' la città fatta da Alemanno (''Il senatore #Esposito confessa di aver insultato la #ASRoma da ultrà. #Marino l'ha scelto per perseguire la stessa finalità da Assessore''), tira in ballo il suo coinvolgimento nell'indagine su Mafia Capitale. ''Tu Roma l'hai saccheggiata e piegata al malaffare ti ricordo il 416bis associazione mafiosa. Buona giornata'', twitta Esposito, facendo riferimento all'inchiesta 'Mondo di mezzo', in cui l'ex sindaco è indagato con l'accusa di associazione mafiosa. La replica di Alemanno non tarda ad arrivare. ''La mia è una ipotesi di reato tutta da dimostrare. La tua è una demenza auto-evidente'', scrive l'ex sindaco di Roma. L'assessore piemontese, però, insiste: ''Tu rischi di andare in galera però contento tu''.

"Ho raccontato cosa facevo a 16 anni, cioè 30 anni fa perché sono abituato a raccontare la verità e a non cambiare il mio passato per piacere a qualcuno" afferma Esposito poco dopo all'Adnkronos. "A differenza di me c'è chi invece oggi fa il moralista e faceva quello che facevo io - sottolinea - E' talmente strumentale la cosa. E la parte su Totti è l'esatta dimostrazione che non ho insultato nessuno, anzi ho detto che invidio i romanisti. Su questo niente da dire?". "Non mi sorprende che le mie dichiarazioni siano state strumentalizzate, devo dire che onestamente non ho tempo da perdere per correre dietro a chi fa finta di essere un tifoso romanista. Io -conclude- mi occupo di cose serie...".

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