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Migranti, Pentagono: "Una crisi da gestire per 20 anni"

04 settembre 2015 | 08.17
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Salvini: "Ue e Italia i veri assassini"

(Infophoto) - INFOPHOTO
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Il flusso di migranti che da Siria e Nordafrica partono per l'Europa è "un problema enorme". Ad affermarlo è il generale americano Martin Dempsey, capo degli Stati Maggiori Riuniti, riconoscendo che tra i leader militari Usa e della Nato c'è una crescente consapevolezza che si tratti di "una vera crisi".

Il flusso dei migranti verso l'Europa, ha aggiunto Dempsey in un'intervista esclusiva con 'Abc News', è stata "la questione più preminente" discussa dai capi militari di Nato e Usa in occasione delle riunioni periodiche degli ultimi mesi. Dempsey ha quindi sottolineato la necessità di affrontare - "unilateralmente" e insieme ai partner - la questione "come un problema generazionale", "organizzarci" e trovare le risorse per gestirlo "per 20 anni".

Riguardo la fotografia del bimbo di tre anni morto in un naufragio al largo della Turchia, il generale ha affermato che l'immagine potrebbe avere un effetto simile a quella del 1995 dell'attacco mortale alla piazza del mercato di Sarajevo: "Mi ricordo che il mondo si è fermato e ha guardato Sarajevo".

Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, a Cernobbio, prima di partire per Lussemburgo per partecipare al vertice dei ministri degli Esteri europei, ha sottolineato la necessità di "ridiscutere le regole della Convenzione di Dublino, a partire da uno dei suoi pilastri, cioè che si entra non in Europa ma nel Paese di primo arrivo". (VIDEO)

Un tentativo "di andare meno in ordine sparso" sulla gestione dell'immigrazione, ha aggiunto. "Se non ridiscutiamo delle regole di Dublino, finiremo per discutere di Schengen - ha proseguito il ministro - e ridiscutendo di Schengen finiremo per ridiscutere della libertà di circolazione e di movimento delle persone nell'Ue. Una cosa che sarebbe una condanna all'incapacità per le classi dirigenti europee: il governo italiano farà di tutto per impedire che questo accada".

Intanto, è il porto di Trapani ad ospitare la nave con a bordo 409 migranti soccorsi ieri nel Canale di Sicilia. E sono in tutto 838 i migranti, a bordo del pattugliatore Cp 940 'Dattilo' della Guardia Costiera, arrivati nel porto di Messina dopo essere stati salvati al largo della Libia, in tre diversi interventi. Sulla nave sono stati segnalati 27 bambini con le famiglie ma resta invece da stabilire ancora il numero complessivo dei minori. Una parte dei migranti lascerà Messina destinata ad altri centri in Toscana, Lombardia, Veneto ed altre regioni.

Sul tema migranti, il governo libico di Tripoli, che al contrario di quello di Tobruk non gode del riconoscimento della comunità internazionale, ha invitato i Paesi arabi ed europei a organizzare una conferenza regionale entro settembre per far fronte all'emergenza di coloro che si imbarcano sulle coste libiche.

"Chiediamo - ha detto ai giornalisti Mustafa Laqlaib, ministro della Giustizia di Tripoli - una conferenza regionale alla fine di settembre, per mettere fine a questa tragedia". La Libia, ha aggiunto, "non può far fronte da sola a questo flusso di migranti. Noi siamo solo un Paese di transito".

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