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Marino: "Io negli Usa perché minacciato di morte"

10 settembre 2015 | 20.18
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Ignazio Marino  (Foto Infophoto) - INFOPHOTO
Ignazio Marino (Foto Infophoto) - INFOPHOTO

"Mi trovavo negli Stati Uniti in vacanza per motivi al di fuori della mia volontà. Negli ultimi mesi ho ricevuto diverse minacce di morte con lettere scritte a me, a mia moglie, a mia figlia e buste con pallottole". E' quanto ha dichiarato il sindaco di Roma Ignazio Marino ospite di Lilly Gruber su La7 durante la trasmissione 'Otto e mezzo'.E ha ancora ricordato il sindaco di Roma: "Ho iniziato il mio mandato andando in bicicletta. Adesso devo muovermi con tre macchine e sei uomini di scorta".

E dopo aver affermato che "con Renzi ritengo ci siano ottimi rapporti", il primo cittadino di Roma ha confessato: "Desideravo, realmente 14 giorni di vacanze con mia moglie e mia figlia senza girare con le persone armate, che ringrazio, perché sono assolutamente professionali. Ma penso che se ho un difetto è che sto sempre al lavoro come accadeva quando stavo al Gemelli. I miei colleghi mi dicevano: 'A Marino nun ce l'hai una casa?'".

E comunque "non c'era davvero nessuna emergenza perché quello che è accaduto è un funerale in cui una famiglia ha voluto manifestare e spettacolarizzare la morte di un essere vivente per mandare messaggi ai vivi", ha dichiarato il sindaco di Roma riferendosi alle esequie di Vittorio Casamonica. In quel momento lui si trovava ai Caraibi: "Lo stesso giorno, pochi minuti dopo appresa la notizia del funerale sono stato informato e siamo intervenuti subito con delle dichiarazioni di condanna. Come ha detto il prefetto, che è una persona perbene, c'è stata una disfunzione nella comunicazione con le forze di sicurezza ma anche fatti gravi con l'elicottero che ha sorvolato Roma gettando petali di rosa". "Poteva essere - ha commentato ancora Marino - una sostanza tossica. Ma ricordo che non è compito del comune né sorvegliare i cieli di Roma, né controllare le organizzazioni criminali".

Mentre "sono indignato per quanto accaduto nella trasmissione di Bruno Vespa . Sono state invitate persone che hanno causato dolore, morte e violenze". "A Porta a Porta i Casamonica sono entrati nei salotti delle nostre case, ma la tv è un servizio pubblico - ha aggiunto - e i cittadini pagano il canone".

"Non mi sono dimesso e non mi dimetterò perché voglio cambiare la nostra città, popolata da persone perbene che sentono e vivono il cambiamento epocale, la rivoluzione nella città", ha detto poi Marino ricordando che il 64% dei romani lo hanno votato. "Non voglio tradire il loro voto - ha sottolineato - il governo della capitale rimane la sfida della mia vita".

Infine il Giubileo: "Controlleremo tutti i progetti, lavoreremo anche di notte. Sono sicuro di farcela. Obiettivo di questo Giubileo non sono le grandi opere ma una riflessione sulla spiritualità come dettato da Papa Francesco".

"Sono straordinariamente positivo rispetto alla figura del prefetto Gabrielli. Io non mi sento assolutamente commissariato. E' la persona ideale nel momento in cui si affronta il Giubileo", ha dichiarato ancora Marino.

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