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Un indagato per l'omicidio dei fidanzati, il delitto sei mesi fa

25 settembre 2015 | 12.33
LETTURA: 3 minuti

Uccisi a Pordenone il 17 marzo 2015

 - (Infophoto/ foto da Facebook)
- (Infophoto/ foto da Facebook)

A sei mesi dall'omicidio di Teresa Costanza e Trifone Ragone, uccisi a Pordenone , svolta nelle indagini con un amico e collega militare del ragazzo iscritto nel registro degli indagati. Potrebbe dunque essere vicina la verità sul giallo.

Teresa, laureata alla Bocconi, fa l'assicuratrice, Trifone invece è sottoufficiale dell'esercito con la passione per la palestra: è il 17 marzo 2015 quando i due fidanzati vengono trovati morti in auto, nel parcheggio vicino al palazzetto dello Sport, colpiti alla testa con alcuni colpi di pistola. Ed è proprio all'uscita dall'ultimo allenamento che avviene il delitto.

Un istruttore passa, vede l'auto con il finestrino in frantumi e i corpi e lancia l'allarme. Inizialmente si pensa a un omicidio-suicidio, ipotesi smentita subito dopo dagli investigatori che si mettono a caccia del killer. Una persona, sono convinti fin dall'inizio i carabinieri che si occupano del caso, che conosce bene il posto, le abitudini e i movimenti delle vittime. Tanto da entrare in azione in pochi minuti e, come un professionista, far perdere le proprie tracce.

Si scava nella vita, nel passato dei due fidanzati, bellissimi e descritti da tutti come una coppia felice. Mesi e mesi di indagini, durante i quali spuntano le ipotesi più disparate: la pista passionale, quella legata al mondo della palestra e a un presunto commercio di anabolizzanti. E, ancora, l 'ambiente militare.

I carabinieri, coordinati dal pm Marco Martani, sono sulla strada giusta: le indagini portano, pochi giorni fa, al ritrovamento del caricatore di una pistola, compatibile con l'arma del delitto, in un laghetto, poco lontano dal luogo del delitto. Il cerchio si stringe intorno a una persona, l'amico e collega militare di Trifone, iscritto nel registro degli indagati.

L'ipotesi è che l'omicidio sia avvenuto per una lite, ma sui contorni della vicenda c'è ancora il più stretto riserbo degli inquirenti. Ora nuove indagini e accertamenti dovranno fare luce sul delitto e sull'eventuale coinvolgimento dell'indagato.

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