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Giubileo: Zingaretti, con 'sistema cammini' valorizziamo nostro immenso patrimonio

26 settembre 2015 | 13.00
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Foto Adnkronos
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Da una parte un ''lavoro infrastrutturale, dove ce ne è bisogno, e dall'altra un lavoro di valorizzazione e promozione turistica''. In occasione del Giubileo, la Regione Lazio ha presentato il sistema dei 'Cammini del Lazio'. Protagonisti circa 1000 km di itinerari da percorrere a piedi per raggiungere Roma e la Porta Santa: la via Francigena, del nord e del sud, il cammino di Benedetto e quello di Francesco.

''Abbiamo scelto di metterci al servizio di questo immenso evento culturale e spirituale annunciato da Papa Francesco. Ci è balzata subito agli occhi la potenzialità e la forza dell'idea del pellegrinaggio che non è solo la meta ma è anche nel cammino, nell'incontro con l'altro. Il pellegrinaggio non è solo mettersi in macchina sull'autostrada da Milano a Roma e arrivare'', ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

''Il cammino che inizia oggi è un cammino di raccolta di tantissime iniziative - ha sottolineato il Governatore - già presenti su territorio grazie a sindaci e associazioni. La sfida dei cammini del Lazio ha come obiettivo quello di dare a questo patrimonio che abbiamo sul nostro territorio più forza, visibilità e coordinamento e iniziare anche una fase di investimenti perché crediamo che al di là del Giubileo avere sul territorio una rete di mete abbia una forza evidente di per sé''.

''Finora non c'era mai stato un punto di riferimento che rendesse questa ricchezza di iniziative un sistema - ha detto ancora Zingaretti - Stiamo investendo e investiremo perché la fruibilità di questi luoghi sia più agevole e conosciuta. In realtà non stiamo creando nulla ma nasce un sistema di cammini che avrà come cuore quello di avviare politiche di valorizzazione che faranno del bene a chi i pellegrinaggi li farà ma anche alla nostra comunità, più ricca per la maggiore conoscenza di questo nostro immenso patrimonio''.

Si tratta di ''un'occasione straordinaria per credenti e non credenti'', ha detto Don Giovanni Biallo, responsabile Progetto Cammini dell'Opera romana pellegrinaggi. ''Come abbiamo potuto constatare nel percorso di Santiago di Compostela, che curiamo come Opera romana pellegrinaggi, camminare è un modo per ritrovare pienamente se stessi. I cammini, anche quelli che stiamo preparando all'interno del centro di Roma, sono l'occasione di preparare il cuore per il passaggio della porta santa''.

Da Paolo Ruffini, attuale direttore di Tv 2000, è arrivato un ''mea culpa''. ''Mi chiedo come sia stato possibile che i 'cammini' siano così poco conosciuti e raccontati anche dalla televisione. Roma oggi è diventata per il turismo un hamburger da mangiare in un fast food. Turisti stanno poche ore e vanno via. Recuperare il senso del tempo, del cammino, di un percorso è una cosa su cui la televisione potrebbe dare una mano, su questo mi sento di impegnare Tv2000 con programmi già esistenti e altri nuovi. Il programma di Licia Colò, ad esempio, racconterà i cammini e anche da quello Spesso il Lazio è dimenticato, si viene nella capitale e non ci si accorge di quanto quello che c'è intorno renda Roma più bella''.

Sul rischio del ''pellegrino mordi e fuggi'' ha insistito anche Carlo Felice Casula, storico e ordinario di storia contemporanea Università Roma Tre, che dopo aver sottolineato come quasi tutte le cittadine del Lazio siano ''coinvolte in questi percorsi'', si è augurato che possano ''diventare percorsi stabili'', di cui godere ''oltre il Giubileo''.

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