Sciopero tpl nella Capitale: "Adesione altissima"
'Vendono Roma a mafia e privati - lavoratori e cittadini uniti per difendere la città'. È questo lo striscione che ha aperto il corteo dei sindacati di base e dei movimenti, partito, alle 18.30, dal Colosseo in direzione Campidoglio. Un altro tassello del 'venerdì nero' di Roma, cominciato con lo stop di bus e metro e la manifestazione studentesca di questa mattina.
CITTADINI ESASPERATI - Una situazione che, al di là delle ragioni, inevitabilmente finisce con lo snervare i cittadini. ''Non dico più niente, stiamo sempre fermi per 'na manifestazione. Chi lavora al centro è sequestrato vivo. Io dalle sette di mattina che sto' a lavora', devo torna' a casa ma nun ce posso anda' perché stanno a manifesta'. Andassero a manifesta' sotto il governo, non per le strade dei cittadini'', si lamenta un uomo bloccato a bordo del suo scooter all'altezza del Circo Massimo per la manifestazione.
LE RAGIONI DEL CORTEO - In nome del diritto alla casa e del no alla privatizzazione delle aziende pubbliche, qualche centinaio di persone si è messo in marcia dal Colosseo dopo aver salutato con un applauso l'annuncio dei dati sullo sciopero di oggi. ''Lo sciopero è stato un successo, con una adesione plebiscitaria per la tpl, 97% - hanno detto gli organizzatori - un segnale fortissimo per Marino ed Esposito che sconfessa il boicottaggio dell'assessore''.
CAMPIDOGLIO ASSEDIATO - Raggiunto il Campidoglio, i manifestanti, bandiere alla mano, hanno fatto le scale e si sono fermati sotto Palazzo Senatorio, il cui ingresso era protetto da transenne e da un cordone di forze dell'ordine. "Esposito a casa, Roma non ti vuole, dimissioni", lo slogan più urlato. La manifestazione si è conclusa senza incidenti verso le 20. Una delegazione si è poi recata in Prefettura per un incontro con il capo di gabinetto.