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Furto

Rubano 150 borse Gucci, colpo da 100mila euro a Firenze

03 ottobre 2015 | 15.32
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Con uno jammer (disturbatore di frequenze) una banda di 5 uomini ha disattivato il sistema di allarme e in una manciata di minuti hanno razziato una pelletteria portando via con un furgone 150 borse Gucci, per un valore di 100mila euro. E' successo la notte scorsa a Rignano sull'Arno (FI). Ma la fuga per due di loro è stata breve: due romeni di 23 e 26 anni sono finiti in manette, mentre tre sono riusciti a scappare.

Mentre un bandito, utilizzando un disturbatore di frequenze (jammer) ha temporaneamente il sistema d'allarme, gli altri quattro, dopo aver forzato la porta principale, sono penetrati all'interno della pelletteria rubando decine di borse di pregio. Poi utilizzando un furgone di provenienza furtiva, si sono allontanati, nascondendosi nelle campagne circostanti.

Subito dopo l'allarme, i carabinieri della compagnia di Figline Valdarno hanno predisposto battute di ricerca dei malviventi e posti di blocco lungo le vie principali. Dopo alcune ore, i militari hanno individuato un mezzo sospetto, identico a quello utilizzato per il furto, con due persone a bordo, che accedeva in autostrada A1 con direzione Milano.

Seguito a debita distanza, i militari hanno appurato che il furgone era stato rubato lo scorso mese di maggio in provincia di Bergamo. Il servizio di controllo è arrivato fino a Firenzuola d'Adda (Pc), quando i due malviventi si sono fermati in un'area di servizio, dove i carabinieri sono intervenuti per bloccarli. Dopo una violenta colluttazione, sono riusciti ad immobilizzarli e arrestarli.

All'interno del furgone è stata trovata tutta la merce rubata a Rignano sull'Arno, nonché numerosi arnesi da scasso (piedi di porco, martelli, flessibili a batteria, un disturbatore di frequenza e guanti in lattice). Tutta la refurtiva ed il furgone sono stati restituiti ai legittimi proprietari.

I due ladri sono stati arrestati per il reato di furto aggravato, ricettazione, disattivazione di comunicazioni telefoniche e resistenza a pubblico ufficiale. Dopo il loro arresto sono stati accompagnati presso la casa circondariale di Piacenza a disposizione dell'autorità giudiziaria.

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