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Monsignore fa coming out: "Ho un compagno". Vaticano: via da tutti gli incarichi

03 ottobre 2015 | 12.44
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Padre Krysztof Olaf Charamsa con il compagno  Edouard (Foto Afp) - AFP
Padre Krysztof Olaf Charamsa con il compagno Edouard (Foto Afp) - AFP

"Certamente monsignore Charamsa non potrà continuare a svolgere i compiti precedenti presso la Congregazione per la dottrina della fede e le università pontificie, mentre gli altri aspetti della sua situazione sono di competenza del suo Ordinario diocesano". A dirlo è il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi in una nota dopo l'intervista rilasciata dal teologo monsignore Krzystof Charamsa che ha dichiarato: "Voglio scuotere questa mia Chiesa. So che ne pagherò le conseguenze: l'amore omosessuale è un amore familiare, aprano gli occhi ".

Padre Lombardi, inoltre, denuncia "indebite pressioni mediatiche" sul Sinodo dedicato alla famiglia che inizierà domani. "Nonostante il rispetto che meritano le vicende e le situazioni personali e le riflessioni su di esse, la scelta di operare una manifestazione così clamorosa alla vigilia dell'apertura del Sinodo - sottolinea padre Lombardi - appare molto grave e non responsabile, poiché mira a sottoporre l'assemblea sinodale a una indebita pressione mediatica".

Monsignor Krzysztof Charamsa, nel corso di una conferenza stampa, ha dedicato il suo coming out "alla fantastica comunità gay, lesbica e transessuale che chiede il rispetto vicendevole dei diritti".

"Sono uscito dall'armadio e sono felice - ha detto -. Il coming out mi ha riportato alla vera felicità senza chiaroscuri e alla mia coerenza. Lo voglio dire alla mia Chiesa, alla mia comunità a cui devo molto, ma anche agli uomini e alle donne di questo tempo e specialmente a tutta la comunità gay, lesbica e transessuale che chiede rispetto reciproco e il riconoscimento dei diritti. Indipendentemente dalle diversità".

"Cosciente della gravità della mia decisione e delle sue conseguenze voglio dire che rifiuto e denuncio l'esasperata e paranoica omofobia dei nostri ambienti, dei miei fratelli. Non possiamo più odiare le minoranze sessuali perché odiamo una parte dell'umanità" ha dichiarato monsignor Charamsa. "La Chiesa mi ha dato molto - ha poi sottolineato - Amo la mia Chiesa e la ringrazio per il bene che mi ha dato".

Gay Center, lieti se ci facesse da testimonial - "Saremmo lieti se il monsignor Krzysztof Charamsa, che oggi si è dichiarato gay, volesse essere uno dei testimonial del numero verde 800713713 Gay Help Line, contro l'omofobia" chiede Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center. "Crediamo che da questo pontificato ci sia una apertura al dialogo e questo sarebbe un passo importante nel raccontare quelle storie personali che possono abbattere il muro delle discriminazioni - dice Marrazzo in una nota-. Sono sempre più i parroci e le suore che ci danno solidarietà e sostegno ai ragazzi e ragazze vittime di discriminazione in quanto lesbiche e gay, e che li aiutano ad avere una vita di coppia serena come avviene per i loro coetanei eterosessuali".

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