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Vaticano: "Ora Roma ha solo la certezza delle sue macerie"

09 ottobre 2015 | 17.48
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(Infophoto) - INFOPHOTO
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"La capitale - a meno di due mesi dall’inizio del giubileo - ha la certezza solo delle proprie macerie". Lo scrive l'Osservatore Romano in un ampio servizio dedicato alle dimissioni del primo cittadino della capitale. Il quotidiano della Santa Sede registra "l'inedita unanimità" tra i media italiani nel ritenere 'inevitabile' l'epilogo al quale si è arrivati con le dimissioni di Marino "caduto sotto i colpi di un'inesorabile serie di episodi che, a seconda dei casi, sono stati quanto meno qualificati come gaffes, gesti francamente inopportuni o superficialità".

Il quotidiano diretto da Giovanni Maria Vian si sofferma anche sulla vicenda degli scontrini: "sulla vicenda delle spese sostenute presso alcuni ristoranti e alberghi della capitale a carico dei contribuenti, Marino non si è soffermato, se non per lamentare 'una squallida e manipolata polemica' innescata dopo la sua decisione di rendere pubbliche le ricevute fiscali. Pubblicazione che, secondo gli esponenti di opposizione del Movimento 5 Stelle - registra ancora il quotidiano della Santa Sede -sarebbe stata presa invece solo per le pressioni da questi esercitate sul sindaco".

Ripercorrendo la giornata di ieri nella quale sono maturate le dimissioni di Marino, il quotidiano della Santa Sede ricorda che "la decisione, che secondo la legge può ancora essere revocata entro venti giorni, è arrivata al termine di una giornata decisamente convulsa. A fare pressioni su Marino era stato in primo luogo il Partito democratico, che, a seguito di un confronto al vertice, ne aveva considerato conclusa l’esperienza al Campidoglio".

"Lo scenario che ora si apre - osserva il quotidiano della Santa Sede - è in parte segnato dalle norme in vigore". Le preoccupazioni del quotidiano d'Oltretevere sono rivolte all'imminente Giubileo: "perché ora la capitale - a meno di due mesi dall’inizio del giubileo - ha la certezza solo delle proprie macerie. Di certo, c’erano le infiltrazioni mafiose anche nel sistema degli appalti, forti dell’appoggio di funzionari amministrativi fino a qualche mese fa intoccabili".

"Di sicuro - osserva ancora il quotidiano della Santa Sede - c’è stato un velo oscuro sopra la gestione e la raccolta dei rifiuti e delle discariche mentre è evidente quanto i monumenti di Roma siano stati deturpati dai chioschi dei venditori ambulanti. A Roma non si riescono a liberalizzare e a rendere efficienti alcuni servizi essenziali, a partire dai trasporti pubblici. E la manutenzione delle strade fa sospettare che ci sia molto da indagare anche lì. Ma, sopra a tutto, c’è una sola grande certezza: Roma davvero non merita tutto questo".

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