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Vaccini, ecco il decalogo con i principi guida

15 ottobre 2015 | 20.11
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(Infophoto) - INFOPHOTO
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Un decalogo con i punti chiave per il futuro delle vaccinazioni in Italia. E' stato presentato da Walter Ricciardi, presidente dell'Istituto superiore di sanità, al 48esimo Congresso della Siti, la Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica, in corso al MiCo di Milano. I 10 principi guida sulle vaccinazioni - illustrati durante un incontro che ha visto la partecipazione di Carlo Signorelli, presidente Siti, Roberta Siliquini, presidente del Consiglio superiore della sanità, e Ranieri Guerra, direttore generale della Prevenzione sanitaria al ministero della Salute - riguardano sicurezza, efficacia, efficienza, organizzazione, etica, formazione, informazione, investimento, valutazione e futuro. Eccoli:

1. SICUREZZA - I vaccini sono una delle tecnologie biomediche più sicure, perché vengono sperimentati e testati prima, durante e dopo la loro introduzione nella pratica clinica. La loro scoperta e il loro impiego hanno contribuito a proteggere milioni di persone in tutto il mondo.

2. EFFICACIA - I vaccini consentono di preservare la salute delle persone stimolando un'efficace protezione contro numerose malattie, evitando sintomi ed effetti dannosi, alcuni potenzialmente mortali.

3. EFFICIENZA - I vaccini sono tra le tecnologie più efficienti per il rapporto favorevole tra il loro costo e quelli degli effetti sia diretti che indiretti delle malattie evitate.

4. ORGANIZZAZIONE - I programmi di vaccinazione devono essere oggetto di attenta programmazione, organizzazione e gestione da parte delle strutture sanitarie. Devono essere altresì monitorati attraverso l'istituzione di un'anagrafe vaccinale che alimenti il relativo sistema informativo e di sorveglianza.

5. ETICA - Ogni individuo è tenuto a vaccinarsi in accordo alle strategie condivise a livello nazionale, al fine di contribuire al mantenimento della propria salute e alla riduzione della circolazione delle malattie infettive e del carico di malattia a queste associato. La vaccinazione è particolarmente raccomandata per il personale sanitario e tutti coloro che abbiano una funzione di pubblica utilità o svolgano attività a contatto con altri individui, al fine di assicurare la massima protezione nei confronti delle fasce di popolazione più fragili (pazienti, bambini, anziani).

Ogni operatore sanitario, e a maggior ragione chi svolge a qualsiasi titolo incarichi per conto del Servizio sanitario nazionale, "è eticamente obbligato ad informare, consigliare e promuovere le vaccinazioni in accordo alle più aggiornate evidenze scientifiche e alle strategie condivise a livello nazionale. La diffusione di informazioni non basate su prove scientifiche da parte di operatori sanitari è moralmente deprecabile, costituisce grave infrazione alla deontologia professionale oltreché essere contrattualmente e legalmente perseguibile".

6. FORMAZIONE - Il personale sanitario e gli studenti in medicina e delle professioni sanitarie devono essere formati e aggiornati relativamente alla vaccinologia e alle strategie vaccinali in essere sulla base delle migliori evidenze condivise dalla comunità scientifica, pertanto appositi corsi destinati alla vaccinologia devono essere all'interno dei corsi universitari e la vaccinologia va inserita fra gli obiettivi formativi della formazione continua per tutta l'area sanitaria.

7. INFORMAZIONE - I servizi sanitari sono ovunque chiamati a informare i cittadini e a proporre attivamente strategie vaccinali che, tenendo in considerazione l'epidemiologia, la storia naturale delle malattie e i fattori di rischio della popolazione, impattino significativamente su patologie gravose per la salute e la sicurezza dei singoli cittadini e della popolazione in considerazione della loro gravità, onerosità e contagiosità.

8. INVESTIMENTO - In considerazione del loro valore, alle vaccinazioni sono dedicate risorse economiche e organizzative stabili, programmate attraverso un'attenta e periodica pianificazione nazionale che identifichi le vaccinazioni prioritarie da inserire nel Piano nazionale prevenzione vaccinale che è un Livello essenziale di assistenza. Le decisioni sulle priorità vaccinali devono nascere da valutazioni di Health Tecnology Assessment condotte a livello nazionale, in grado di offrire dimostrazione epidemiologica di efficacia, utilità e sicurezza, nonché possibilità di ottenere i risultati previsti.

9. VALUTAZIONE - L'impatto di un intervento vaccinale in termini di salute di una popolazione deve essere periodicamente valutato, anche da studi indipendenti, con la collaborazione dell'Iss e delle società scientifiche.

10. FUTURO - Al fine di incrementare continuamente le conoscenze sulla sicurezza, efficacia, utilità ed equità di accesso in merito alle vaccinazioni e orientare conseguentemente le strategie vaccinali, deve essere favorita, con la collaborazione delle massime Istituzioni nazionali e delle società scientifiche, la ricerca e l'informazione scientifica indipendente sui vaccini.

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