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I furbetti del cartellino, 35 arresti al Comune di Sanremo /Video

22 ottobre 2015 | 14.03
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C'è anche un uomo in maglietta e slip tra i dipendenti del Comune di Sanremo, filmati dalla Guardia di Finanza, mentre timbrano il cartellino per entrata o l'uscita nei locali di lavoro. Le Fiamme Gialle hanno accertato che su 528 dipendenti 196 non rispettavano l'orario previsto, timbrando il cartellino e poi uscendo subito dopo oppure facendosi timbrare il documento da colleghi. L'operazione della compagnia della Guardia di Finanza di Sanremo che oggi ha portato a 35 arresti domiciliari, otto persone soggette alla misura cautelare dell’obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria, 71 denunciati a piede libero e altri 82 dipendenti risultati colpevoli di condotte illecite di minore gravità. L'uomo in slip, secondo quanto riferiscono i finanzieri, è il custode di una delle sedi distaccate degli uffici comunali, che dispone di alloggio all'interno dell'edificio. Gli investigatori presumono che si sia appena alzato dal letto per timbrare in orario per poi tornare nel suo appartamento, forse a dormire.

In un'altra immagine si vede timbrare una bambina, che è la figlia del custode, evidentemente incaricata dal padre, impegnato in altre incombenze, della timbratura. Molte sono le immagini in cui si vede un impiegato timbrare diversi cartellini. I finanzieri hanno anche filmato dipendenti al bar o in negozio durante l'orario lavorativo e addirittura uno che sta praticando canottaggio.

L'inchiesta, coordinata dalla pm Maria Paola Marrali, era iniziata nell'aprile 2013. Le fiamme gialle, attraverso una prima serie di pedinamenti, hanno accertato che una cospicua percentuale di dipendenti del Comune di Sanremo, abitualmente e sistematicamente attuava condotte illecite di diverse tipologie ma tutte accomunate dal fine di adattare illecitamente gli orari e la presenza sul posto di lavoro alle proprie esigenze personali.

Sono state quindi predisposte indagini tecniche di videosorveglianza, complesse perché il Comune di Sanremo conta 528 dipendenti dislocati su 21 sedi comunali distanti tra loro e con la possibilità di timbrare l’entrata in una sede e l’uscita in un’altra a prescindere da dove si presta servizio. In particolare, l’attività è stata concentrata su quattro sedi, Palazzo Comunale, Servizi demografici, Servizi sociali e Ufficio fognature e reti, per un totale di 271 dipendenti controllati (circa la metà del totale), riscontrando diffuse irregolarità attuate da un totale di 196 dipendenti con una incidenza del 72% del totale della base controllata.

Durante tutto il periodo di video-sorveglianza, sono stati effettuati continui pedinamenti allo scopo di provare, con riprese video e rilievi fotografici, cosa facessero i dipendenti durante l’illecito allontanamento dall’ufficio. Questa attività ha fatto emergere situazioni molto gravi e, a loro modo, pittoresche, come il caso di un dipendente che andava regolarmente a fare canottaggio durante tutto il turno di lavoro, segnandosi anche lo straordinario.

In genere i dipendenti considerati responsabili di condotta irregolare timbravano il cartellino e poi se ne andavano, o lo facevano timbrare da un collega per coprire ritardi ingiustificati o uscite anticipate. Oggi le fiamme gialle hanno eseguito l’ordinanza del gip con cui 35 persone, connotate dalle condotte più gravi e sistematiche, sono state poste agli arresti domiciliari e e altre otto raggiunte dalla misura cautelare dell’obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria.

Per altri 71 dipendenti è scattata la denuncia penale a piede libero con contestuale notifica dell’avviso conclusione indagini. Altre 82 persone controllate dai finanzieri risultano colpevoli di condotte illecite di minore gravità. Inoltre, sono stati acquisiti i compensi tabellari orari dei dipendenti per ciascun livello amministrativo d’impiego previsti dal contratto nazionale del lavoro insieme alle indennità di posizione di ciascun incarico e agli oneri previdenziali e assistenziali, per procedere al calcolo del danno erariale patito dell’ente in seguito alla mancanza in servizio del personale.

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