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Alimenti: non esistono cibi buoni e cattivi, un libro per scoprirli

29 ottobre 2015 | 18.45
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Alimenti: non esistono cibi buoni e cattivi, un libro per scoprirli

L'alimentazione è un mosaico e tutte le sue 'tessere' servono. Non esistono cibi buoni e cattivi. Ognuno ha pregi e difetti, l'importante è consumarli bene. Parola di Eugenio Del Toma e Agostino Macrì, autori del libro 'L'alimentazione equilibrata', presentato all'Expo di Milano. Nella loro opera, i due esperti passano in rassegna le principali contrapposizioni ideologiche sul cibo: vegetariani e carnivori, "sostenitori della chimica e puri tradizionalisti dello sterco e della zappa", filiera corta e mercato globale. L'intenzione è fare chiarezza e "far conoscere questi argomenti al grande pubblico", spiega Del Toma, specialista in Scienza dell'alimentazione e Gastroenterologia. "Non attraverso i nostri pareri - precisa - ma con quelli degli enti che fanno ricerca scientifica nel settore".

"A mio avviso anche il cibo spazzatura non esiste - aggiunge Macrì, responsabile Area sicurezza alimentare dell'Unione nazionale consumatori (Unc) - ma ci sono cibi ipercalorici" che vanno assunti nelle corrette quantità. Attenzione quindi al consumo compulsivo di cioccolata o all'abbinamento tra bevande gassate e alimenti, avvertono gli esperti: accompagnare alla pizza mezzo litro di bibita analcolica con il 10% di saccarosio, significa assumere mezzo etto di zucchero alla fine del pasto.

Il libro - diviso nei maxi-argomenti "Buon senso", "Scienza" e "Coscienza" - è un invito alla moderazione e alla varietà della dieta. "Noi siamo nati onnivori. Il nostro apparato digerente è fatto in modo tale da poter assumere alimenti sia di origine animale sia vegetale. Entrambe le categorie danno dei nutrienti che messi insieme sono ottimali", dice Macrì. "L'alimentazione non deve diventare un'ossessione che distrugge la vita per 'regalare' forse qualche anno in più di privazione - sostiene Del Toma - Questo è sbagliato, noi dobbiamo essere morigerati come lo erano per povertà nel Cilento", culla della dieta mediterranea.

Gli autori, intervistati dall'AdnKronos Salute, tornano anche sulla 'questione carni' aperta dal pronunciamento dell'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro-Iarc dell'Oms: "Non è la carne a essere un problema - commenta Macrì - ma lo sono i sistemi di gestione" dell'alimento. "Se la carne viene cucinata alla brace si formano delle sostanze tossiche che sono cancerogene; se viene conservata per farne salami è necessario aggiungere nitriti e nitrati che producono nitrosammine, anch'esse cancerogene", ricorda il rappresentante dell'Unc.

L'esperto si sofferma anche sull'accostamento tra carne e fumo: "Mentre le sostanze assunte con le sigarette vanno direttamente nei polmoni, entrano in circolo e diventano veramente pericolose, nel caso dell'assunzione con gli alimenti queste sostanze attraversano lo stomaco e l'intestino, vengono in parte modificate e addirittura escrete. Quindi il pericolo è assolutamente diverso. Sicuramente la Iarc le ha classificate nello stesso gruppo delle sigarette perché sono le stesse sostanze chimiche, però in realtà la pericolosità è completamente diversa e a mio avviso il pericolo è veramente trascurabile", ritiene Macrì. Nello stesso pronunciamento dell'Agenzia è scritto anche che "la carne è un ottimo alimento", fa notare Del Toma.

Il nutrizionista pone infine l'accento sull'importanza di una comunicazione corretta ed efficace, anche per combattere emergenze di salute 'pandemiche' come i chili di troppo: "Non riusciamo a controllare questa grande epidemia di obesità - ammonisce - perché non abbiamo fatto altro che parlare senza dare esempi concreti". Insieme alla teoria, conta la anche la pratica.

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