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Quante licenziate perché incinte, il Papa difende le lavoratrici

31 ottobre 2015 | 14.22
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(Infophoto)
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Quante donne licenziate dai datori di lavoro perché incinte. Papa Francesco, ricevendo in Vaticano gli imprenditori cattolici, difende i diritti delle donne al lavoro. "Penso in modo particolare alle lavoratrici: la sfida è tutelare al tempo stesso sia il loro diritto a un lavoro pienamente riconosciuto sia la loro vocazione alla maternità e alla presenza in famiglia. Quante volte - dice il Papa a braccio - quante volte abbiamo sentito che una donna va dal capo e dice: 'Devo dirle che sono incinta'. 'Dalla fine del mese non lavori più'". Da qui l'appello di Bergoglio: "La donna deve essere custodita, aiutata in questo doppio lavoro: il diritto di lavorare e il diritto della maternità".

"È decisivo avere una speciale attenzione per la qualità della vita lavorativa dei dipendenti, che sono la risorsa più preziosa di un’impresa - dice ancora - in particolare per favorire l’armonizzazione tra lavoro e famiglia". Ai circa settemila imprenditori dell'Ucid Papa Francesco chiede di "affrontare insieme le sfide etiche e di mercato, prima fra tutte la sfida di creare buone opportunità di lavoro".

Più in generale il Pontefice ricorda che "l’economia e l’impresa hanno bisogno dell’etica per il loro corretto funzionamento; non di un’etica qualsiasi, bensì di un’etica che ponga al centro la persona e la comunità".

Bergoglio ricorda che "l’impresa è un bene di interesse comune. Per quanto essa sia un bene di proprietà e a gestione privata, per il semplice fatto che persegue obiettivi di interesse e di rilievo generale, quali ad esempio lo sviluppo economico, l’innovazione e l’occupazione, andrebbe tutelata in quanto bene in sé. A questa opera di tutela sono chiamate in primo luogo le istituzioni, ma anche gli imprenditori, gli economisti, le agenzie finanziarie e bancarie e tutti i soggetti coinvolti non devono mancare di agire con competenza, onestà e senso di responsabilità".

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