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Is 2.0: militanti rubano hashtag virali per propaganda

17 novembre 2015 | 13.36
LETTURA: 3 minuti

Immagine di repertorio (Infophoto) - INFOPHOTO
Immagine di repertorio (Infophoto) - INFOPHOTO

La propaganda dell'Is viaggia sempre di più sui social network, e segue strategie ben precise e pianificate. In particolare su Twitter, dove sembra assumere contorni molto ben definiti: i militanti online si inseriscono sugli hashtag più virali per aumentare la cassa di risonanza della propaganda. E' accaduto anche per gli attacchi di venerdì scorso a Parigi, quando i cyber-jihadisti si sono riversati su topic come #MuslimsAreNotTerrorists, #parisburns, #notinmyname dove si stavano raccogliendo tantissime persone contrarie all’ideologia di terrore dell’Isis, come riferisce un'analisi de IlSocialPolitico.it.

Mentre Parigi era coinvolta in una notte di terrore, con decine di ostaggi intrappolati all'interno della sala da concerto Bataclan, Twitter - spiega il social magazine - è diventato il campo di battaglia dei jhiadisti 2.0. Durante questa terribile notte è diventa topic trend un hashtag in lingua araba che tradotto vuol dire “Stato del califfato colpisce #France”. Anche quando questo hashtag è stato disattivato dai moderatori del social network, nella twitter-sfera sono continuati i messaggi di odio di gruppi online organizzati.

Uno degli hashtag più virali sugli attacchi, #ParisIsBurning, è stato cooptato dai militanti dell’Is, che lo hanno usato per rilanciare i loro messaggi di terrore. Alcuni dei tweet postati in lingua araba su questi hashtag contenevano immagini delle scene degli attentati e frasi come “Allahu Akbar” o “Dio è grande”.

I tweet carichi di odio e propaganda sono stati prontamente tradotti in inglese da specifiche app che permettono la traduzione simultanea dei messaggi. E cosi ecco che gli account dei militanti dell’Isis ci dicono che lo scopo dell’attentato di Parigi è stato "gettare il terrore nel cuore dei crociati nella loro stessa patria". Il presidente francese François Hollande è indicato come un "idiota" e i partecipanti di un concerto rock come "pagani".

Per capire l’impatto della strategia social dell’Is, Ilsocialpolitico ha analizzato quanto gli argomenti legati agli attacchi di Parigi siano stati virali su Twitter. In tutta Europa nella notte tra il 13 e il 14 novembre l’attenzione degli utenti online verso gli attentati terroristici è stata spasmodica. I terroristi hanno dunque avuto la possibilità di amplificare a dismisura la comunicazione social.

Nel nostro paese i primi tre topic trend del 14 novembre sono stati #FranceUnderAttack, Londra e Washington (riferito ai prossimi obiettivi dei terroristi) e #prayforparis. In Francia, nello stesso giorno, l’argomento più twittato è stato #ParisAttacks. In inghilterra troviamo invece #TerrorismHasNoReligion e #ViveLaFrance. In Spagna l’hashtag più virale è stato addirittura “III Guerra Mundial”.

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