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Mafia, boss contro Alfano: "Deve fare la fine di Kennedy". Lui: vado avanti

20 novembre 2015 | 08.14
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Duro colpo al mandamento mafioso di Corleone che progettava l'omicidio del ministro dell'Interno Angelino Alfano. Sei i fermi effettuati, all'interno dell'operazione 'Grande passo 3', coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo guidata da Francesco Lo Voi, che ha svelato i nuovi assetti di Cosa nostra nel mandamento dei boss Riina e Provenzano, che è stato azzerato. In particolare è stato individuato il capo mandamento in Rosario Lo Bue, fratello di Calogero già condannato per il favoreggiamento di Bernardo Provenzano.

Dall'operazione antimafia è emerso che i boss vicini a Totò Riina avevano progettato l'omicidio del ministro dell'Interno Angelino Alfano, 'colpevole' di avere aggravato il regime di carcere duro al 41 bis. Gli investigatori, come confermano all'Adnkronos, hanno captato durante l'inchiesta "una intercettazione in chiaro in cui gli indagati si lamentavano del 41 bis inasprito dal ministro dell'Interno Alfano". E per questo motivo progettavano di ucciderlo, proprio come accadde nel 1963 a Dallas al Presidente degli Stati Uniti ucciso da un uomo.

"Se c'è l'accordo gli cafuddiamo una botta in testa (lo ammazziamo ndr). Sono saliti grazie a noi" dicono i boss nelle conversazioni intercettate. Ed ecco l'accenno a Kennedy: "Perché, a Kennedy chi se l'è masticato? Noialtri in America. E ha fatto le stesse cose: che prima è salito e poi se li è scordati".

Risposta di Alfano - "Liberare Sicilia da questi maledetti vale più di nostre vite", ha detto da Bruxelles il ministro dell'Interno. "Vi sono tante donne e tanti uomini servitori dello Stato che rischiano ogni giorno come e più di me. Ho deciso io, come tutti loro, di non curarmi di queste minacce e andare avanti", ha detto al termine del Consiglio Ue degli Affari interni. "So bene che Riina e i suoi seguaci, i mafiosi corleonesi, me l'hanno giurata per due motivi: per il carcere duro e le leggi che avevo fatto approvare e per il sistema normativo che avevo sostenuto sulle confische e sui sequestri dei patrimoni, ossia l'aggressione ai loro soldi".

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