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Palermo: esposta alla 'Festa del mare' la lastra funeraria 1572

28 novembre 2015 | 16.19
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La lastra funeraria del 1572
La lastra funeraria del 1572

Una lastra funeraria in marmo del 1572, raffigurante la pesca del tonno: il reperto, ritrovato nel luglio 2014 all'interno della chiesa di Santa Maria della Misericordia a Termini Imerese (Palermo), è stato mostrato oggi per la prima volta al pubblico al Museo Civico "Baldassare Romano", nell'ambito della "Festa del Mare". La manifestazione in programma fino a domani, propone workshop, laboratori gastronomici per adulti e bambini, cooking show, convegni e degustazioni "con l'obiettivo di valorizzare il pesce azzurro, favorire le politiche a sostegno della marineria locale e promuovere e tutelare il territorio nell'ottica di un'offerta turistica integrata. Obiettivo che passa dal diffondere la conoscenza delle specie ittiche minori e del pesce azzurro; promuovere il suo consumo coinvolgendo sia i consumatori che gli operatori della ristorazione; sensibilizzare i produttori alla sostenibilità degli strumenti di cattura e alla stagionalità del pescato; creare un rapporto di stretta collaborazione tra gli operatori del settore con attività congiunte a tutela del mare".

L'iniziativa è realizzata dal Comune di Termini Imerese. La lastra funeraria è stata presentata oggi dal sindaco di Termini, Salvatore Burrafato, e dall'assessore alla Pubblica Istruzione, Donatella Battaglia. Presente anche l'architetto Antonio Callari, direttore dei lavori, e Simon Jabboun, capo dipartimento Fiere ed Esposizioni e commissario del Padiglione Libano a Expo 2015. Scoperta nei pressi dell'abside, durante gli scavi archeologici nell'ambito dei lavori per la sistemazione dei nuovi spazi museali del locale "Baldassare Romano", era stata riutilizzata come copertura di una delle numerose cripte rinvenute nella chiesa di via Mazzini. Sono ben visibili le fasi della pesca e della lavorazione del tonno, compreso il momento della tradizionale "mattanza": nell'incisione si notano evidenti reti da pesca, barche e tonni di varie dimensioni, oltre a figure umane; nella parte inferiore, sono illustrate varie fasi della lavorazione del pescato; un personaggio potrebbe raffigurare il rais citato nell'iscrizione in latino tardo, in cui sono riportati il suo nome, quello dei figli e la data della morte.

“Abbiamo deciso di fare un investimento sulla cultura - ha detto il sindaco Burrafato - ampliando il museo e realizzando un accesso da via Mazzini. In questa occasione è stato fatto questo ritrovamento di grande pregio storico e architettonico che andrà ad arricchire l’offerta espositiva del nostro museo”. Al ritrovamento sarà dedicata una giornata di studio specifico, come ha annunciato anche l’assessore Battaglia. “Quello di oggi - ha detto - è un punto di partenza per tutti quelli che vorranno ammirarla, studiarla, confrontarsi su essa”. Ma non è l’unico ritrovamento all’interno della chiesa Santa Maria della Misericordia. “Gli scavi - ha spiegato Callari - sono stati necessari per risalire alle cause di alcune infiltrazioni, questa è la prima lastra emersa ma ce ne sono parecchie altre. Questa e un’altra policroma saranno oggetto di esposizione museale mentre le altre saranno esposte nel luogo del ritrovamento”.

In questa occasione, il museo amplierà gli orari di apertura: solitamente visitabile dal martedì al sabato dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 18.30 e domenica dalle 8 alle 12.30, sarà eccezionalmente aperto al pubblico anche domani pomeriggio, dalle 16 alle 18,30. Spazio anche ai confronti, in mattinata, prima con un incontro con il Gruppo di Azione Costiera sul pescato di Sicilia e a seguire un incontro sulle sinergie tra Gal, Gac e Distretto Turistico tra mare, monti e turismi, con l'intervento dell'assessore regionale alla Pesca Antonello Cracolici (oltre al sindaco Burrafato e al presidente del consiglio comunale, Angela Campagna, presenti anche Giuseppe Sanfilippo del Gruppo Azione Costiera di Termini Imerese, Giampiero Cappellino, Gac Tonni e Tonnare, Angelo Cascino dell’Agenzia per lo sviluppo Locale “Imera Sviluppo”).

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