Non si preannuncia "una festa" ma "un funerale" il Giubileo per gli urtisti di Roma, gli storici venditori di souvenir delle più antiche famiglie di ebrei romani che, secondo quanto disposto da un recente provvedimento del Campidoglio, per motivi di ordine pubblico e quindi per tutto il periodo dell'anno santo, non potranno sostare neanche nell'area di San Pietro. "Dopo che ci hanno tolto il Colosseo, i Fori Imperiali, piazza Venezia, ci hanno fatto spostare anche da piazza San Pietro", dice all'Adnkronos il presidente dell'associazione Fabio Gigli. "Quanto abbiamo perso? Abbiamo perso tutto - dice Gigli - Se continuano a non farci lavorare per noi questo Giubileo non è l'anno santo ma è un funerale".
Gigli spiega che "questo provvedimento si colloca in un momento per noi drammatico, visto che nel centro già da luglio non ci fanno più lavorare: ad oggi siamo i primi licenziati da un'autorità pubblica. Ci hanno autorizzato solo dieci soste e non nei luoghi più frequentati dai turisti, il che è doppiamente ridicolo dal momento che è con i turisti che lavoriamo e poi siamo in 63 a doverci turnare sulle dieci soste: una cosa assurda, tanto valeva ritirarci le licenza".
Un tavolo per affrontare la questione con il Comune è stato fissato per il 10 dicembre. "In quella occasione mi auguro di uscire dal Campidoglio con una soluzione per noi accettabile, perché altrimenti saremo costretti ad iniziative eclatanti. Noi siamo pronti a discutere, ma la gente è disperata e quando la gente non ha più da mangiare può diventare incontrollabile. Spero non ci costringano ad azioni eclatanti".
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