cerca CERCA
Giovedì 28 Marzo 2024
Aggiornato: 20:37
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Nuova scoperta sull'evoluzione dei pianeti, c'è ammoniaca su Cerere

09 dicembre 2015 | 20.32
LETTURA: 3 minuti

Una rappresentazione di Cerere (Foto Nasa/Jpl-Caltech/Ucla/Mps/Dlr/Ida)
Una rappresentazione di Cerere (Foto Nasa/Jpl-Caltech/Ucla/Mps/Dlr/Ida)

Nuova scoperta sull'evoluzione della vita dei pianeti. Lo strumento Vir a bordo della sonda Dawn ha rilevato tracce di argilla contenenti ammoniaca sulla superficie del pianeta nano Cerere. La scoperta, ottenuta grazie allo spettrometro ad immagine Vir, realizzato da Selex Galileo con il coordinamento e finanziamento dell’Asi e la guida scientifica dell’Inaf-Iaps, suggerisce che Cerere possa essersi formato in una zona più esterna del Sistema Solare rispetto alla sua attuale posizione.

"La scoperta di fasi ammoniate su Cerere indica che questo corpo può essere almeno in parte costituto da materiale condensatosi a basse temperature, tipiche delle zone più esterne del sistema solare" spiega Maria Cristina De Sanctis dell'Inaf-Iaps, responsabile scientifico dello strumento e primo autore dell'articolo che verrà pubblicato domani sulla rivista Nature.

"L'ammoniaca -continua la scienziata italiana- è stata individuata, ad esempio, su alcuni corpi trans-nettuniani e sul sistema di Plutone. Questa scoperta potrebbe confermare alcune teorie sulla migrazione dei pianeti nelle fasi primordiali del sistema solare". La presenza di ammoniaca è un dato di fondamentale importanza per lo studio della storia evolutiva di Cerere. Oggi, con le attuali condizioni di temperatura e pressione, il ghiaccio di ammoniaca non potrebbe sopravvivere sulla superficie".

E nemmeno in passato, secondo il parere degli scienziati, l’ammoniaca avrebbe potuto formarsi in quantità compatibili con le attuali osservazioni di Vir, considerando Cerere nella sua attuale posizione. Questa contraddizione suggerisce la possibilità che Cerere non si sia formato dove risiede oggi, nella fascia degli asteroidi tra Marte e Giove.

"Dawn ci sta aiutando a comprendere la formazione e l’evoluzione del Sistema Solare -commenta Raffaele Mugnuolo responsabile Asi per la missione- nei primi miliardi di anni, i pianeti erano ancora in movimento prima di raggiungere l’equilibrio orbitale attuale e sembra che anche Cerere abbia compiuto lo stesso percorso".

Gli ultimi dati collezionati dalla sonda mettono ancora più in evidenza le differenze tra i due corpi celesti osservati da Dawn: Vesta è asciutto e presenta una superficie ricca di crateri che testimoniano una sua permanenza nella fascia degli asteroidi. Cerere invece è un piccolo mondo scuro e con caratteristiche morfologiche la cui natura è ancora tutta da scoprire. "Non resta che aspettare la prossima fase della missione prevista per metà dicembre: Dawn in quel periodo osserverà Cerere da 'soli' 380 chilometri di distanza e ciò le permetterà di realizzare immagini ad alta risoluzione di fondamentale importanza per il progresso della ricerca planetologica" affermano Asi e Inaf.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza